Salvini rompe il silenzio sul viaggio a Mosca: “Si lavora per la pace, alla luce del sole”
Salvini rompe il silenzio sul viaggio a Mosca: “Si lavora per la pace, alla luce del sole”
Matteo Salvini rompe il suo silenzio dopo il polverone sollevato dalla notizia del suo viaggio a Mosca, per il momento sospeso. “Per la pace si lavora con ambasciatori e governi di tanti Paesi, alla luce del sole, comunicandolo anche a giornali e tivù più volte, avendo come unico obiettivo la fine della guerra”, ha scritto su Twitter, dopo la richiesta di chiarimenti arrivata dalle altre forze politiche. “Io l’ho fatto e continuerò a farlo, spero in compagnia di tanti colleghi che in questi giorni criticano e chiacchierano, ma per arrivare alla pace non muovono un dito, preferendo parlare di armi e guerra”, ha continuato il segretario della Lega, ribadendo l’accusa rivolta negli scorsi giorni al Partito democratico.
Negli scorsi giorni la possibile partenza di Salvini alla volta di Mosca aveva preso alla sprovvista il governo, scatenando aspre polemiche all’interno della stessa maggioranza.
Durante il fine settimana il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva invitato il segretario della Lega a mostrare maggiore “prudenza” su un tema “complesso” come la guerra in Ucraina, che non è un argomento “da tour estivo”, sottolineando che a parlare con Vladimir Putin dovrebbe essere il presidente del Consiglio. “L’importante è che siano rapporti trasparenti”, ha osservato invece lo stesso Draghi.
Un punto ribadito anche dal sottosegretario della presidenza del Consiglio alla Sicurezza, Franco Gabrielli. “Penso che la considerazione come al solito più efficace l’abbia resa il presidente del Consiglio”, ha detto, ricordando di essere stato testimone di quando Draghi ribadì anche in sede di Copasir che “tutto è possibile purché si faccia nella massima trasparenza e nel rispetto dei ruoli”. Requisiti che “soprattutto in momenti così complicati” tutti devono soddisfare, a maggior ragione “personaggi che hanno una responsabilità che deriva loro dall’essere leader di formazioni politiche. Peraltro di formazioni politiche importanti, che reggono il governo e che sono imprescindibili perché il Paese sia governato nel migliore dei modi”, ha detto Gabrielli, affermando che “queste iniziative dovrebbero essere fatte a livello di leader di governo, non di leader di partito”.
Lo stesso Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) sta valutando l’apertura di un’inchiesta su Antonio Capuano, consulente diplomatico del segretario leghista che ha organizzato la visita con l’ambasciata russa. Il deputato di Forza Italia Elio Vito, membro del Copasir, ha presentato un’interrogazione a Draghi e Di Maio per sapere se fossero a conoscenza di Salvini e del suo consultente con ambasciate straniere.