Salvini risponde a Mattia Santori su TPI: “Il leader delle Sardine non sa cos’è la democrazia, chiudere mia pagina FB è come togliere voto agli italiani”
Salvini risponde al leader delle sardine Santori:
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, risponde con durezza all’intervista che il leader del movimento delle sardine, Mattia Santori, ha rilasciato nei giorni scorsi al direttore di TPI, Giulio Gambino.
“Santori dice che non è interessato a un confronto con me? La cosa – ha affermato Salvini a TPI – non occupa i miei pensieri. Dice che la mia pagina Facebook andrebbe chiusa perché veicola messaggi d’odio. Ma sì, togliamo anche il diritto di voto agli italiani, partendo dagli anziani come dice Grillo”.
“Io – ha continuato il leader della Lega – mi confronto con chi ha idee diverse dalle mie ma è rispettoso. Invece mi sembra che il ragazzo non abbia chiaro in mente cosa significa democrazia”.
“Noi non inseguiamo Salvini – aveva dichiarato Mattia Santori al nostro direttore – ma è lui che ha bisogno di venirci dietro. In piazza abbiamo dimostrato di saperlo battere. Siamo stufi della rappresentazione di un mondo semplicistico, la società è complessa e vogliamo contribuire a migliorarla. Rimettiamo l’individuo al centro. L’elettore ha una responsabilità”.
“Noi nuovo partito? Smettetela – aveva continuato il leader del movimento delle sardine – di vedere ogni volta nei neo-movimenti dal basso come il nostro l’opportunità di una rinascita per il vostro vuoto politico e per i vostri fallimenti. Non siamo un fenomeno di moda: vi garantisco che c’è un’intera generazione che oggi vede in me e nelle Sardine un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi”.
Nella sua intervista a TPI, Salvini ha anche parlato delle polemiche legate alla riforma del Mes, il Fondo Salva-Stati: “Perché non se n’è discussa quando ero al governo? Ci abbiamo provato, ma meglio tardi che mai. Siamo ancora in tempo. Andremo in piazza e poi saremo pronti per il dibattito in Aula di settimana prossima. È una situazione incredibile: o Conte continua a dire bugie, oppure non dicono la verità a Bruxelles. Da lì dicono che l’accordo è chiuso e non si cambia niente, mentre Conte, Di Maio e Di Battista dicono che bisogna ridiscuterlo. Noi siamo coerenti sulla nostra posizione: il Mes non aiuta l’Italia. Il no del Centrodestra è sicuro. La maggioranza di governo non so, visto che stanno litigando su tutto: sulla giustizia, sull’Autonomia, sull’Ilva…”.
Ha collaborato Lara Tomasetta