Salvini sul caso Morisi: “Attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto”
Restare fuori dal dibattito sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto l’oramai ex social media manager della Lega Luca Morisi è impossibile e così Matteo Salvini, incalzato dai cronisti che lo seguono in campagna elettorale, torna a parlare del caso: “Sono dispiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima dei tribunali. Sono vicende personali, non politiche”.
E Salvini, dopo aver detto che è una vicenda personale, va oltre: “È un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto. Stanno imbastendo un processo politico”. Il segretario leghista non spiega da chi ordito, se dalla magistratura o dagli avversari politici e dai media.
“Mi dispiace, non per me, ma quando prendono come capri espiatori e vittime sacrificali altre persone. Io non faccio politica così. Io non godo dei problemi degli avversari. Li voglio sconfiggere lealmente sui progetti”, ha detto il leader della Lega. “Io ho le spalle larghe e non sono un complottista ma il fatto che a reti unificate e a partiti unificati l’unico avversario siano Salvini e la Lega mi dice che siamo sulla strada giusta” ha aggiunto.
Salvini ha replicato anche a chi gli chiedeva se si fosse pentito della citofonata fatta ad un presunto spacciatore al quartiere Pilastro di Bologna nel 2020, quando chiese “Scusi lei spaccia?”. “No, perché hanno arrestato degli spacciatori. Lì c’erano degli spacciatori che sono stati arrestati. Non andiamo a caso. Diciamo che sono stato ministro dell’Interno e qualche contatto con le forze dell’ordine ce l’ho”, ha replicato a chi gli chiedeva se fosse pentito di quell’episodio.
“Per me chi vende droga, vende morte. Su questo spero che nessuno abbia dubbi, chi consuma droga sbaglia e va aiutato e curato. Ma tirare in ballo il discorso politico, che non c’entra nulla con il partito, perché lui (Luca Morisi, ndr) risponderà a se stesso e alla sua coscienza”.