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Salvini e Meloni: un posto d’onore al convegno mondiale delle destre ultra-conservatrici di Roma

Immagine di copertina

Matteo Salvini e Giorgia Meloni in un convegno con il primo ministro ungherese Viktor Orban e Marion Marechal, la nipote di Marine Le Pen leader, e tanti tra i più alti esponenti del conservatorismo mondiale

Salvini e Meloni al convegno mondiale delle destre a Roma

“Dio, onore, nazione: il presidente Ronald Reagan, papa Giovanni Paolo II e la libertà delle nazioni: una conferenza nazionale sul conservatorismo”.

Questa è la presentazione della conferenza che si terrà a Roma il prossimo 4 febbraio e che vuole riunire in quella data il meglio del conservatorismo mondiale.

Il convegno dal titolo “National Conservatism“, promosso in primo luogo dal think tank conservatore con base in Olanda Edmund Burke Foundation si terrà al Grand Hotel Plaza.

Tra i relatori italiani due nomi di spicco: Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a dialogo con il primo ministro ungherese Viktor Orban e Marion Marechal, la nipote di Marine Le Pen leader dell’area più conservatrice del Front National.

Al tavolo anche l’americano Newt Gingrich, l’uomo che ha guidato i repubblicani alla Camera dal 1995 al 1998, diventando un punto di riferimento dei conservatori.

Newt Gingrich, nome di spicco durante la presidenza Clinton. Politico di destra e molto conservatore, arrivò alla presidenza della Camera subito dopo una travolgente vittoria dei repubblicani alle elezioni di metà mandato e impose alla destra americana una linea parecchio oltranzista: Newt Gingrich fu il protagonista del government shutdown, quando l’impossibilità di trovare un accordo sul bilancio tra lui e Clinton portò il governo a chiudere baracca e sospendere le sue attività.

Due gli ospiti polacchi: Anna Maria Anders e Rysard Legutko.

Anna Maria Anders, senatrice e fino a oggi ministro per il Dialogo Internazionale del Governo di Varsavia, è il nuovo capo della rappresentanza diplomatica della Polonia in Italia.

La nuova ambasciatrice è la figlia del generale Wladyslaw Anders, che ha capo del Secondo Corpo d’Armata polacco, durante la Seconda Guerra Mondiale è stato uno dei grandi protagonisti della battaglia di Montecassino.

Filosofo, 70 anni, esponente del partito di governo Diritto e giustizia (PiS), Rysard  Legutko è un uomo forte della destra europea e punto di riferimenti dei conservatori.

Di recente Legutko aveva aperto a Matteo Salvini per una posizione nel gruppo dei Conservatori europei: “Certamente è un possibile alleato e se oggi si dovesse votare per l’ingresso della Lega nel gruppo ECR troverebbe una maggioranza pronta ad accoglierlo”, affermava il filosofo poche settimana a margine dei lavori dell’Aula del Parlamento europeo.

Dagli Stati Uniti arrivano anche il teorico neoconservatore Chris DeMuth, presidente dell’influente think tank American Enterprise Institute, e Douglas Murray autore del best seller anti immigrazione “La strana morte dell’Europa”.

Da non sottovalutare anche la presenza di Yoram Hazony, pensatore e biblista israeliano, vincitore tra le altre cose del premio “The conservative book of the year” per il 2019, e autore del libro “Le virtù del nazionalismo”, di prossima uscita in Italia.

L’evento assume carattere di interesse specie se si considera che il 2020 è stato individuato come l'”Anno della destra”.

Sul fronte americano, stando a quanto si vede nel dibattito delle primarie democratiche, non sembra al momento emergere una candidatura che possa insidiare Trump.

L’onda blu che si era mostrata alta e fragorosa nel Midterm del 2018, ha perso vigore nelle varie elezioni (per i governatori, le assemblee legislative statali, gli scranni della Camera dei Rappresentanti) che si sono succedute nello scorso autunno. In novembre Trump potrebbe confermarsi presidente – e la conquista di un secondo mandato rischia di essere addirittura più sorprendente dell’inattesa vittoria del 2016.

Si può dire che la vittoria della destra nel Regno Unito abbia idealmente aperto il 2020. Un anno che potrebbe terminare con la riconferma del presidente Trump alla Casa Bianca.

Una marea conservatrice che potrebbe allargarsi in tutta Europa e pesare molto nel rinnovo dei 35mila consigli municipali francesi del prossimo mese di marzo, test elettorale cruciale per Emmanuel Macron.

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