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Salvini, allarme ribaltone: “M5s e Pd già al governo insieme, per ora a Bruxelles”

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Zingaretti, Di Maio e Salvini, leader rispettivamente di Pd, M5S e Lega

L'attacco del ministro dell'Interno. Ma Di Maio smentisce

Salvini, allarme ribaltone: “M5s e Pd al governo insieme”

Matteo Salvini teme il ribaltone e lancia l’allarme sul suo profilo Twitter: “M5s e Pd? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles”. Il leader della Lega non ha preso per niente bene il voto dei 14 europarlamentari grillini a favore di Ursula Von der Leyen.

Il nuovo presidente della Commissione europea, bocciata dai sovranisti italiani per le sue idee troppo blande sulla gestione dei confini d’Europa, ce l’ha fatta con soli nove voti in più sulla maggioranza. E quindi, di fatto, grazie all’appoggio del Movimento 5 stelle.

Il fatto che i suoi alleati di governo abbiano votato con il Pd ha mandato su tutte le furie il vicepremier e ministro dell’Interno. Ed è sempre più evidente che Salvini e il Movimento 5 stelle si trovino ormai su posizioni distanti e contrapposte.

La crisi del governo gialloverde è da settimane sotto gli occhi di tutti. E c’è anche chi si è già spinto a parlare di elezioni anticipate.

I motivi della crisi di Palazzo Chigi

A far tremare le fondamenta di Palazzo Chigi non c’è solo il caso dei fondi russi alla Lega e il rifiuto di Salvini di riferire in Parlamento. Né soltanto la preparazione della manovra economica, con Salvini che ha in modo inusuale incontrate le organizzazioni sindacali al Viminale.

> Fondi russi Lega: il premier Conte riferirà in Aula al Senato il 24 luglio

Adesso, a preoccupare il versante di destra della maggioranza di governo c’è l’inaspettato fronte comune M5s-Pd che si è creato nell’emiciclo di Strasburgo al momento della fiducia a Ursula Von der Leyen.

“Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento i grillini hanno votato il presidente della nuova Commissione Europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza”, ha tuonato il ministro leghista.

Intervista Di Maio a Unomattina: “Non stiamo col Pd”

Ma l’alleato di governo e capo politico del Movimenti 5 stelle, rilancia al mittente le accuse. “Io col Pd non voglio averci nulla a che fare”, ha detto, intervistato da UnoMattina, trasmissione di Raiuno.

E anzi, il vicepremier grillino rilancia la polemica, accusando la Lega di voler “isolare l’Italia”. “Così quando avremo bisogno di aiuto saremo isolati come la Grecia, e avremo problemi sui conti correnti degli italiani. Noi siamo stati responsabili perché vogliamo far contare l’Italia”.

E nuove occasioni di scontro arriveranno quando Ursula Von der Leyen presenterà la sua nuova squadra di governo. Sia Lega sia Movimento 5 stelle hanno chiesto di poter indicare un nome per la Commissione.

“È il colmo che Lega voglia il commissario europeo. Se tu ti isoli e voti contro la presidente della Commissione e poi le vai a chiedere di nominare un leghista come suo vice, c’è qualche difficoltà”, commenta Di Maio.

“Basta minacciare crisi di governo”

Le conseguenze delle tensioni che attualmente si stanno registrando a Bruxelles e Strasburgo si riflettono sulla politica italiana, con conseguenze sempre più gravi sugli equilibri, già precari, di un governo instabile. “Io sono sicuro dell’esecutivo e ritengo ingiusto che ogni giorno si minacci una crisi di governo. Dal mio punto di vista ci sono delle riforme che si devono fare”, lamenta Di Maio.

Che poi tende una mano a Salvini: “Se vorranno chiedere un commissario europeo, noi li sosterremo se saranno in grado di ottenerlo”.

Ben sapendo che difficilmente Ursula aprirà la porta ai sovranisti. “Non mi votano? È una gran soddisfazione”, aveva commentato il nuovo presidente della Commissione europea a poche ore dal voto per la fiducia a Strasburgo.

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