Il durissimo attacco di Salvini alla ministra Lamorgese: “Non fa il suo dovere, sarà lei a essere giudicata per gli sbarchi”
Salvini contro Lamorgese sugli sbarchi
Volano stracci tra l’attuale inquilina del Viminale Luciana Lamorgese e l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. “È lei che non fa il suo dovere – ha detto il leader della Lega – È lei che sta riaprendo i porti e moltiplicando gli sbarchi. Io non invoco i processi giudiziari ma se ci deve essere qualcuno che verrà giudicato politicamente dagli italiani è lei e sono i membri di questo governo che su cinque mesi ha avuto cinque mesi di incrementi degli sbarchi”.
Questa è la replica del segretario della Lega al suo predecessore, che ieri, sul caso Gregoretti, e sul voto della Giunta per le immunità, chiamata a decidere sull’eventuale processo a Salvini, aveva dichiarato che “nessuno può sottrarsi alla legge”.
Lamorgese, intervistata da Lilli Gruber su La7, ha utilizzato parole dure: “È la regola generale, non vale solo per Salvini. Non amo entrare su questo argomento e in certe dinamiche ma in quanto ministri nessuno di noi è sottratto o può sottrarsi alle leggi vigenti. Come ex ministro va davanti al Tribunale dei ministri e lì si decide se deve essere processato o meno”.
“Io penso che gli italiani – ha detto Salvini dall’Emilia Romagna, dove sta facendo campagna editoriale – preferiscano qualcuno che controlli l’immigrazione clandestina piuttosto che qualcuno che si arrende all’immigrazione clandestina.
Poi ha ribadito: “D’altronde siamo in una provincia come quella di Bologna, e Casalecchio di Reno ne e’ l’esempio, dove vengono tagliati fondi, strutture, uomini alle forze dell’ordine. Quindi da un ministro che taglia le forze dell’ordine cosa vuoi aspettarti…”.
Rispetto all’intenzione della maggioranza di rinviare il voto della Giunta per le immunità, previsto per il 20 gennaio, il leader della Lega ha detto: “Gente senza onore e senza dignità. Mi aspetto che decidano, pro o contro, colpevole o innocente, assolto o condannato ma decidano. Si prendano la responsabilità di decidere e di dire agli italiani se Salvini deve andare a processo perché è un criminale o se da ministro ha difeso i confini e la sicurezza del suo Paese. È incredibile e imbarazzante questo atteggiamento del Partito democratico”.