Salvini sulla Open Arms: “Gli italiani hanno bisogno di un governo forte”
Braccio di ferro nel governo con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta
Secondo Matteo Salvini, gli italiani hanno bisogno di un “governo forte”. Il vicepremier e ministro dell’Interno lo ha scritto su Twitter, in piena crisi di governo, per commentare la vicenda della Open Arms. Salvini vuole impedire alla nave che trasporta 147 migranti di entrare in acque italiane, ma deve fare i conti con la pronuncia del Tar del Lazio, che ieri ha sospeso il divieto del ministro, e con il rifiuto di firmare un nuovo divieto da parte della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta.
“Gli Italiani hanno bisogno di un governo forte, non è ammessa timidezza quando sono in gioco la sicurezza e i confini della Patria. Che è dovere di ogni cittadino, e a maggior ragione di ogni ministro, difendere”, scrive Salvini nel suo tweet.
Sulla Open Arms (qui tutti gli aggiornamenti) è in atto un braccio di ferro nel Governo. Nella mattinata di ieri il premier Giuseppe Conte ha scritto a Salvini per chiedergli di mettere in sicurezza i minori a bordo della nave, ma il ministro dell’Interno ha replicato in modo duro: “Non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.
Nel pomeriggio è arrivata la decisione del Tar del Lazio, che ha disposto la sospensione del divieto di ingresso in acque italiane decisa dal ministro dell’Interno e che era stata firmata anche dai ministri della Difesa, Trenta, e dei Trasporti, Toninelli. Salvini ha risposto ai giudici con un nuovo divieto d’ingresso, ma questa volta Trenta si è rifiutata di firmare.
“Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza”, ha spiegato la ministra. “Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato”.
Immediata la replica di Salvini: “Umanità non significa aiutare trafficanti e Ong. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani”.