Salvini, imputato per vilipendio, chiede il rinvio del processo per legittimo impedimento. Ma il giudice lo respinge
Salvini chiede il rinvio del processo per vilipendio, ma il giudice respinge
Matteo Salvini chiede il rinvio del processo per vilipendio alla magistratura per un “legittimo impedimento”, ma il giudice di Torino – Roberto Ruscello – ha respinto la richiesta degli avvocati del leader della Lega.
L’udienza del processo che vede l’ex ministro dell’Interno indagato per aver offeso l’ordine giudiziario si è dunque tenuta regolarmente ieri, martedì 10 dicembre 2019: “Non è stata accertata la sussistenza di un legittimo impedimento”, ha dichiarato il giudice, prima di proseguire con l’interrogatorio di dirigenti e funzionari della Digos di Torino e con la proiezione di un video. Poi la seduta è stata aggiornata al prossimo 3 febbraio.
Il legittimo impedimento invocato da Salvini era la riunione dei capigruppo in Senato, durante la quale si doveva discutere della legge di Bilancio. Tuttavia il magistrato, dopo un breve accertamento svolto in camera di consiglio, ha sottolineato come il calendario dei lavori a Palazzo Madama fosse stato modificato. Ieri, infatti, era in programma una seduta della commissione Bilancio, di cui Salvini non fa parte.
Di conseguenza, il leader della Lega avrebbe potuto benissimo presenziare all’udienza che lo vede imputato per le dichiarazioni, ritenute lesive dell’onore della magistratura, rilasciate il 14 febbraio 2016 a un congresso della Lega a Collegno, alle porte di Torino. In quell’occasione Salvini, allora europarlamentare, aveva commentato il rinvio a giudizio di alcuni consiglieri ed ex consiglieri regionali, tra i quali Edoardo Rixi.
“Qualcuno usa gli stronzi che male amministrano la giustizia. Difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana, che è un cancro da estirpare”, aveva dichiarato Salvini. Per poi provare a ridimensionare le sue frasi: “Ci sono tanti giudici che fanno benissimo il loro lavoro. Penso a chi è in prima linea contro mafia, camorra e ‘ndrangheta. Purtroppo è anche vero che ci sono giudici che lavorano molto di meno, che fanno politica, che indagano a senso unico e che rilasciano in 24 ore pericolosi delinquenti. Finché la magistratura italiana non farà pulizia e chiarezza al suo interno, l’Italia non sarà mai un paese normale”.
Ma la procura di Torino ha comunque aperto un fascicolo nei confronti di Salvini, con l’accusa di vilipendio all’organo giudiziario. E il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, aveva firmato l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti.