L’ex compagna di Salvini sul post del giornalista Rai che lo invita al suicidio: “Parole meschine su nostra figlia per fini politici”
Giulia Martinelli, ex compagna di Matteo Salvini, commenta le parole del post di Sanfilippo sulla figlia
Il post Facebook in cui il giornalista Rai Fabio Sanfilippo ha invitato Matteo Salvini al suicidio continua a fare discutere. A intervenire sul caso, ora, è la ex compagna e madre della figlia del leader leghista, Giulia Martinelli.
Il caporedattore del Gr di RadioRai, nel post del 4 settembre scorso, cita anche la bambina di Salvini e Martinelli nata nel dicembre 2012. “Poverina sua figlia che avrà bisogno di gente che la recupererà”, ha scritto Sanfilippo.
L’ex ministro dell’Interno nei giorni scorsi ha replicato: “Mi dà fastidio il tweet di un giornalista della Rai in cui mi invita al suicidio tirando in ballo mia figlia e dicendo che le servirà un percorso di recupero”. E ancora: “Vergognati, parlare di bambini di sei anni… vergognati…”.
“Quel post lo riscriverei”, ha poi detto Sanfilippo all’Agi, “senza citare la figlia di Salvini e chiarendo meglio il riferimento al suicidio del leader della Lega”.
Giulia Martinelli, mamma di Mirta (la bambina avuta con Salvini, ndr) è intervenuta sulla vicenda con una lettera indirizzata a Vittorio Feltri e pubblicata sul quotidiano Libero di oggi, domenica 8 settembre.
“Dolore. Quello che ho provato nel leggere due giorni fa le parole allusive e meschine scritte e pubblicate su mia figlia Mirta e sul suo papà – scrive la donna -. Dolore per chi dice di amare e non odiare, per chi è padre, per chi ha la grande fortuna di avere avuto il dono di figli da crescere ed educare”.
Giulia Martinelli è esponente della Lega e lavora nell’amministrazione della Regione Lombardia.
“Rabbrividisco di fronte a un padre che travolge e minaccia la nostra intimità coinvolgendo una bambina di sei anni che ignora e nulla ha a che fare con le vicende politiche – continua la madre di Mirta ed ex compagna di Salvini -. Mi tremano le mani”.
“Sfregiare la loro intimità e il loro equilibrio psicologico a fini politici è un delitto giornalistico imperdonabile – conclude Giulia Martinelli nella sua lettera -. Perché gratuito, miserabile e soprattutto ignorante”.