Salvini vuole che l’Ue si faccia carico dei migranti, ma diserta l’ennesimo vertice sugli sbarchi
Salvini vuole che l’Ue si faccia carico dei migranti, ma diserta l’ennesimo vertice sugli sbarchi
Matteo Salvini ha disertato l’ennesimo vertice sugli sbarchi dei ministri dell’Interno Ue. La riunione, in programma per oggi, 22 luglio 2019, in Francia, è stata boicottata da Salvini, per protestare contro la linea di Macron sui migranti.
Come abbiamo scritto in questo articolo, il ministro degli Interni italiano, non è nuovo a simili comportamenti. Nella scorsa legislatura, la Lega aveva collezionato 22 assenze alle 22 riunioni per la riforma del regolamento di Dublino.
Il vertice di oggi aveva all’odg tutti i temi cari a Salvini: migranti, sbarchi e redistribuzione tra paesi membri. Ma Salvini, pur chiedendo a gran voce un intervento deciso della Ue per non lasciare l’Italia da sola, non ci sarà.
Salvini, nella giornata di ieri, 21 luglio, aveva inviato al ministro dell’Interno francese Cristophe Castaner una lettera in cui annunciava la sua assenza. Il ministro dell’Interno italiano si scaglia contro la posizione di Parigi e Berlino, che vorrebbero far sbarcare i migranti nel porto vicino più sicuro, e non abbiano accolto la bozza di riforma presentata alcuni giorni fa da Italia e Malta a Helsinki.
L’Italia “non è più il campo profughi di Bruxelles, Parigi, Berlino. E non è più disposta ad accogliere tutti gli immigrati in arrivo in Europa”, ha detto Salvini.
La bozza dell’accordo da discutere in Francia
La bozza dell’accordo che sarà presentato oggi a Parigi, prevede un “meccanismo più prevedibile ed efficiente” per “consentire lo sbarco sicuro, dignitoso e rapido” dei migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale nel “porto sicuro più vicino”.
L’Italia contesta questo passaggio del documento.
Si tratta infatti di un punto che, di fatto, ripropone la bozza franco-tedesca già bocciata al vertice informale dei ministri dell’Interno dell’Ue ad Helsinki da Italia e Malta in quanto individuava i due paesi come gli unici a doversi far carico degli sbarchi.
Nella bozza si sostiene che sbarchi e ricollocamenti “dovrebbero essere effettuati il più rapidamente possibile, tenendo conto della vulnerabilità delle persone interessate e delle capacità di accoglienza nei porti di sbarco”. I partecipanti esprimono inoltre la loro “determinazione a combattere il traffico di migranti e le pratiche che danneggiano la sicurezza e i diritti fondamentali delle persone e a mettere in atto procedure per organizzare le operazioni di salvataggio e sbarco, in conformità con il diritto internazionale e le norme nazionali ed europee”.
Per quanto riguarda i rimpatri nella bozza si sottolinea che ad Italia e Malta, “gli stati membri dell’Ue di primo ingresso e sbarco”, deve essere data da parte degli stati membri “tutta l’assistenza necessaria, finanziaria e tecnica, per facilitare il rapido ritorno legale” nei paesi d’origine di tutti quei migranti “che non hanno diritto protezione internazionale o a cui è stato negato l’asilo”.