Salvini contestato in Polonia: ecco quando ha indossato la maglietta che il sindaco gli ha “rinfacciato”
“Chi semina vento raccoglie tempesta“, recita il detto. Ha raccolto tempesta oggi anche Matteo Salvini, che nella cittadina polacca di Przemyls, a 10 chilometri circa dal confine con l’Ucraina, si è visto sventolare in faccia dal sindaco Wojciech Bakun la maglia con il volto del presidente russo Vladimir Putin che aveva indossato in diverse occasioni dal 2014 in poi. Immagini rimaste impresse nella memoria del primo cittadino, che oggi ha deciso di rinfacciare a Salvini di aver sfoggiato un capo di abbigliamento che omaggiava Putin, lo stesso che oggi bombarda senza tregua l’Ucraina. “Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo”, ha detto Bakun mentre un gruppetto di italiani contestava l’ex vicepremier al grido “Buffone!”.
Ma in quali occasioni il leader leghista ha indossato la maglia bianca con il volto del presidente russo Vladimir Putin? Salvini, nel periodo in cui il suo partito ha iniziato a intessere relazioni con Mosca, si era fatto ritrarre più volte con quella t-shirt addosso. In una di queste si trovava nella Piazza Rossa di Mosca: era ottobre del 2014, e la esibiva sorridente con un pollice alzato. Il viaggio coinvolgeva una intera delegazione della Lega giunta nella capitale russa per incontrare esponenti istituzionali e ribadire la propria contrarietà alle sanzioni occidentali, all’epoca invise al Carroccio.
Un periodo in cui il leader leghista nella Piazza rossa era un habitué: tra il 2014 e il 2019 Salvini si è recato a Mosca ben nove volte. Ma aveva indossato la maglietta che omaggia Putin anche in un’altra occasione abbastanza memorabile, a novembre del 2015, quando seduto al Parlamento Europeo di Strasburgo scriveva sui social che avrebbe barattato il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, con quello russo.
“Qui Strasburgo. È appena intervenuto il Presidente Mattarella, che ha detto che chiudere e controllare le frontiere europee non serve. No, certo, facciamo entrare altri milioni di immigrati… Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!”, dichiarava nel post. Forse nemmeno quella frase è andata giù al sindaco polacco – che pure appartiene a un partito definito “di estrema destra” e orientato al nazionalismo – e ai cittadini italiani che oggi hanno contestato Salvini. “What goes around comes around“.