Salvini: “Citofono? Ho disturbato piazza dello spaccio. Il problema non sono i tunisini, ma i delinquenti”
In diretta Facebook, il leader della Lega torna sulle polemiche scoppiate ieri al Pilastro, a Bologna. E risponde alle critiche di Fedez e Fabio Volo
Salvini in diretta Facebook: “Citofono? Ho disturbato piazza di spaccio”
Non si è fatta attendere la replica di Matteo Salvini all’enorme polemica scaturita ieri sera, durante il suo viaggio elettorale a Bologna in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna, dopo che il leader della Lega ha suonato al citofono di un presunto spacciatore di origini tunisine. Il segretario del Carroccio, attaccato oggi dagli avversari politici ma anche da alcuni esponenti del mondo dello spettacolo come Fabio Volo e Fedez, si è difeso in una diretta Facebook rispondendo alle accuse.
“Il problema non sono i tunisini o i nigeriani, ma i delinquenti. In galera ci sono 200 tunisini che sono delinquenti, poi ci sono tantissimi tunisini che lavorano onestamente”, ha precisato Salvini, prima di tornare a parlare del suo “blitz” di ieri sera al Pilastro, periferia di Bologna.
“Ieri – ha aggiunto – ho avuto l’onore di incontrare una madre coraggiosa che si batte con una motivazione in più, perché ha perso un figlio di overdose: e su di lei la politica si divide, qualcuno arriva a fare polemica su di lei, ma noi siamo andati a disturbare la piazza dello spaccio”. Il riferimento è alla signora Anna Rita Biagini (qui l’intervista esclusiva rilasciata dalla donna a TPI), colei che ha indicato a Salvini il citofono della casa in cui risiedono i presunti spacciatori tunisini.
La signora, tra l’altro, stamattina è stata vittima di un atto intimidatorio: l’auto di suo marito è stata infatti seriamente danneggiata. Per questo motivo, l’ex ministro dell’Interno annuncia che andrà nuovamente al Pilastro: “Ci tornerò: oggi è stata danneggiata la macchina del marito di quella donna che ha perso un figlio per droga. Tornerò a difenderla”.
Non è mancata, infine, una risposta agli attacchi di Fabio Volo (che lo ha invitato a citofonare ai camorristi) e a Fedez (che lo ha invece paragonato a un testimone di Geova): “A Fabio Volo – ha spiegato Salvini – dico che io i camorristi li ho messi in galera. Mentre Fabietto Volo scriveva e Fedez cantava io confiscavo i beni ai mafiosi. Ma comunque li ringrazio per le critiche, perché evidenziano come siamo diversi. Mi insultano perché dichiaro guerra a chi vende droga e morte. Ognuno ha gli avversari che si sceglie”.