Quando Matteo Salvini faceva campagna elettorale in moschea
“I veri pericoli per la sicurezza vengono dal terrorismo islamico. Scrivo a tutti i prefetti e questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti”.
Con queste parole il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha diramato una circolare per gli uffici interni del Viminale. Una decisione arrivata subito dopo la notizia secondo cui a Roma un uomo di origini marocchine e senza fissa dimora ha accoltellato un altro clochard, colpevole di avere un crocifisso al collo.
Una posizione, quella del vicepremier, molto netta sulla lotta al terrorismo. Un tema che non può essere scisso, secondo Salvini, dal discorso degli sbarchi incontrollati dei migranti sulle coste italiane.
Motivo per cui, solo qualche giorno prima, il segretario della Lega si affrettava a sottolineare il pericolo di esodo di terroristi islamici dalla Libia a causa degli scontri in corso a Tripoli.
Ma anche negli anni passati Salvini ha fatto discutere per le sue dichiarazioni, non tanto contro i terroristi ma contro l’Islam in generale. “Fino a che l’Islam non farà chiarezza e non ribadirà che gli esseri umani sono tutti uguali di fronte a Dio e di fronte alla legge, io non concedo neanche mezza moschea”, dichiarava il leghista a febbraio 2018.
Dal web però emerge una foto, relativa al 2001, che mostra un giovanissimo Salvini con un microfono in mano all’interno di una moschea. L’edificio in questione si trova a Milano e il tema della discussione era il rinnovo del Consiglio comunale di Milano, con l’allora consigliere uscente Salvini che si apprestava a ricandidarsi.
Diciotto anni fa, dunque, Salvini faceva campagna elettorale anche nelle moschee. La foto era stata pubblicata nel 2016 da Davide Piccardo, attivista musulmano ed ex coordinatore del Caim, il Coordinamento delle Associazioni islamiche del capoluogo lombardo.
“Cosa ci fa – si chiedeva allora Piccardo – Salvini in via Padova 144 in quella che chiamerebbe una moschea abusiva da abbattere con una ruspa?” La risposta? “Era in campagna elettorale, cercava voti”.