Salvini avverte Conte e M5S: “Se arrivano altri no cade il governo”. Il premier: “Dopo il tradimento della Lega all’Ue possibili danni all’Italia”
Il vicepremier chiede "tre passi avanti" su giustizia, autonomia e manovra
Salvini avverte Conte e il M5S: “Se arrivano altri no cade il governo”
Matteo Salvini avverte Conte e il M5S: se arrivano altri no cade il governo. Il vicepremier e ministro dell’Interno non usa mezze misure per chiedere agli alleati un’accelerazione sul programma e il superamento delle tensioni, legate anche alla vicenda della presunta trattativa di leghisti con Mosca per far arrivare fondi al partito italiano. Ieri è arrivata la notizia che il presidente del Consiglio riferirà sul caso in Parlamento, al Senato, il 24 luglio. Oggi in un’intervista al quotidiano La Repubblica, Salvini alza il tiro.
Alla domanda su come farà la maggioranza ad andare avanti il leader della Lega ha risposto: “Lo chiederò a Conte e Di Maio. Gli insulti quotidiani del Pd ci stanno. Ma ogni giorno tre esponenti grillini si alzano e invece di fare come la gazzella che corre, attaccano me”.
“Ora – ha proseguito Salvini – le cose si fanno o non si fanno. Se faremo tre passi avanti con la riforma della giustizia, l’autonomia e la manovra, vado avanti. Se arrivassero tre no, cambia tutto. Ecco, mi auguro che il voto dei 5 Stelle all’Europa di Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti. Non so se la von der Leyen è lì che aspetta di far crescere l’Italia. Ho sentito il discorso: se il buongiorno si vede dal mattino… Tra qualche mese chiederemo conto a chi l’ha eletta del senso di quel voto, perché avremmo potuto cambiare la storia”.
Il riferimento è ovviamente al voto favorevole del Movimento 5 Stelle al Parlamento Ue alla nuova presidente della Commissione Ue.
Salvini: “Se ogni giorno c’è un no cade il governo”
Salvini è stato chiamato a rispondere anche sulla possibilità avuta, di far cadere il governo a maggio, dopo lo straordinario risultato delle Elezioni Europee. “Io non sono fatto così. Non bado alla convenienza immediata o partitica. Certo, se questi ogni giorno vanno avanti a far così…”. Repubblica precisa che Salvini “fa con le mani il segno che è tutto finito”. Cade il governo?
«Ma è una scelta loro”, ha detto Salvini. “Se ogni giorno c’è un no, è una scelta loro”.
La lettera di Conte: “Dopo il tradimento della Lega alla Ue possibili danni all’Italia”
Il capo del governo Conte intanto ha scritto una lettera a Repubblica in cui parla di possibili danni all’Italia dopo il tradimento della Lega alla Ue. Il premier ha scritto al quotidiano per chiarire sulle “condizioni di salute della maggioranza di governo” e sul presunto “mutamento” nel suo “modo di interpretare il ruolo del Presidente del Consiglio”, affrontando anche la questione dell’elezione della von der Leyen a presidente della Commissione Ue.
“La designazione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea – spiega Conte – è stata da me condivisa, per la sua storia personale e politica, e perché questa soluzione avrebbe consentito all’Italia di ottenere un portafoglio economico di rilievo, in particolare la “concorrenza”, come da me richiesto, e avrebbe aperto a buone prospettive per l’Italia anche con riguardo alle restanti nomine”.
“Nei giorni precedenti la votazione della neo-Presidente – prosegue il premier – ho invitato i parlamentari europei delle forze politiche che sostengono la maggioranza interna ad appoggiare questa candidatura, proprio in ragione dei sottesi equilibri e garanzie. Aggiungo che il discorso programmatico della neo-Presidente ha confermato molte delle priorità che stanno a cuore al nostro Paese, in tema di politiche sociali, di misure per l’occupazione e per la tutela dell’ambiente, di contrasto al traffico illegale di migranti”.
“Come è noto – dice Conte nella lettera – gli Europarlamentari eletti con la Lega, a differenza di quelli del Movimento 5 Stelle, hanno espresso voto contrario. Non sono in condizione di prefigurare se questa contrarietà avrà ripercussioni sulle trattative che si svolgeranno per definire la composizione della squadra di neo-Commissari. Di certo non si tratta di rivendicare una ‘poltrona’ a beneficio di una singola forza politica. Si tratta di difendere gli interessi nazionali e di rivendicare per l’Italia il posto di prestigio che merita”.