Retroscena TPI – Il piano di Salvini: indebolire Berlusconi, patto con Renzi e la partita Corriere della Sera
Tutto si tiene nel centrodestra: l’operazione Brugnaro-Toti, la possibile nascita di “Lega Italia” con Salvini segretario e Berlusconi presidente onorario in vista delle prossime elezioni politiche (perché quella è la deadline che il Capitano ha proposto al Cavaliere in una delle loro ultime telefonate) e il rimescolamento editoriale in capo ai più importanti giornali di area. Già, perché non è assolutamente vero come qualcuno sostiene che dietro l’operazione Toti-Brugnaro ci sono ambienti di Forza Italia vogliosi di sganciarsi da Silvio Berlusconi.
La verità, spiega una fonte molto bene informata sui fatti, è che la “manina” che si intravede dietro l’operazione è quella di Matteo Salvini, voglioso di indebolire il partito azzurro, costringerlo alla resa per poi andare a trattare meglio con Berlusconi.
Il leader della Lega sta utilizzando il bastone e la carota con Forza Italia: da un lato la indebolisce guardando con interesse ai fuoriusciti, dall’altro lato però telefona al Cavaliere per chiedergli di unire le forze in vista delle prossime elezioni (e Berlusconi non l’avrebbe nemmeno presa troppo bene, se è vero come è vero che dopo la telefonata ha esclamato: “Se vuole prendersi Forza Italia è perché pensa che io ormai sia un un ex leader politico”).
Il perfetto tempismo tra l’operazione Toti-Brugnaro e le telefonate con le proposte di Salvini a Berlusconi non sono affatto casuali. Ma l’obiettivo dell’operazione salviniana è molto più ambizioso perché punta un domani ad inglobare anche l’Udc di Lorenzo Cesa e a stringere accordi anche con Matteo Renzi.
Il “lodo Verdini”, dal nome dell’ideatore dell’operazione, prevede infatti anche l’adesione al progetto del senatore di Rignano sull’Arno. I due, Renzi e Salvini, vanno d’amore e d’accordo come non mai. Non per niente, come rivelato da TPI, i due si sono visti a casa degli Angelucci durante una festa di compleanno e hanno conversato a lungo, anche con i padroni di casa.
E qui entra in ballo l’editoria, perché come i ben informati sanno “il nuovo assetto di Libero è prodromico al partitone unico di centrodestra….”. Ecco perché Sallusti insieme a Feltri. Ed ecco perché non si è ancora trovato il nome del nuovo direttore de Il Giornale: si attendono sviluppi e soprattutto si attende di capire se alcune recenti manifestazioni di interesse potranno andare in porto oppure no. Soltanto allora verrà presa una decisione.
Poi c’è la partita Corriere della Sera: come anticipato nelle scorse settimane dal nostro giornale, gli Angelucci ci stanno facendo più di un pensierino.
Insomma, il rimescolamento di carte in ambito editoriale è prodromico alla nascita del partitone unico di centrodestra che, se nascerà, vedrà Salvini segretario e Berlusconi presidente onorario. Per questo tutta la stampa di riferimento si sta preparando: dovranno cambiare completamente registro, serviranno giornali meno urlati e più governativi.