ESCLUSIVO TPI / Parla Prodi a tre giorni dal voto in Emilia: “Sfida sul filo di lana. Borgonzoni inesistente, Salvini urla e basta. Le Sardine? Non ci sono io dietro”
Il direttore di TPI Giulio Gambino ha incontrato nella sua casa a Bologna Romano Prodi alla vigilia del voto in Emilia-Romagna: "È una sfida che vivo con molto ansia". • Su Matteo Salvini che ha dominato questa campagna elettorale oscurando Lucia Borgonzoni: "Io sconfissi Berlusconi senza una lira girando l'Italia con un un pullman per dialogare con tutti. Oggi i nuovi pullman viaggiano attraverso l'autostrada della 'Rete'. Questa la chiave per tornare a parlare alle piazze e sconfiggere il populismo". • Sulle Sardine: "Non le ho mai incontrate e non c'entro nulla con loro. Mi interessano, ci spero, ma devono aprire al dialogo con gli altri, questo il loro prossimo problema. Un ruolo politico devono trovarselo da sole, e decidere se diventare un partito"
Le elezioni del 26 gennaio 2020 in Emilia Romagna sono tra le più importanti degli ultimi anni e hanno un valore di rilievo nazionale. In occasione di questo importante turno elettorale il direttore di TPI Giulio Gambino ha incontrato nella sua casa in centro a Bologna Romano Prodi. Padre nobile della sinistra italiana, due volte premier ed ex presidente della Commissione Europea tra gli altri incarichi, Prodi è ancora oggi una voce di peso nel panorama politico. Gli abbiamo chiesto delle Sardine, del voto in Emilia, di Salvini e della politica estera dalla Libia all’Iran.
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Chi c’è dietro le Sardine? Prodi risponde a chi lo accusa di essere l’animatore del movimento
“Le Sardine mi interessano e ci spero, ma non darei loro alcun ruolo nel senso che se lo devono dare da soli, non sarò io il loro Nonno, e comunque oggi devono aprire al dialogo con gli altri, e parlare a una parte abbastanza ampia della società italiana, questo è il loro prossimo problema. Voglio dire, con tutto il rispetto, quattro ragazzi non possono muovere un paese”.
(Qui la pillola di Romano Prodi sulle Sardine)
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Sconfissi Berlusconi senza una lira girando il paese con un pullman
Prodi parla anche del suo passato da premier e dice: “Io sconfissi Berlusconi senza una lira, ho girato l’Italia con un un pullman per dialogare con tutti. Il pullman di oggi viaggia attraverso l’autostrada della ‘Rete’, come i nuovi mezzi di comunicazione, gli smartphone e i social media. Per questo l’istruzione è fondamentale, dobbiamo ripartire da lì e riattivare la partecipazione civile”.
(Qui la pillola di Romano Prodi sull’uso dei social)
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Salvini è straordinario nella comunicazione. Ma non parla alle piazze, urla
Sul leader leghista: “Matteo Salvini non parla alle piazze, urla alle piazze. È straordinario nella comunicazione con i media”. L’unico modo per sconfiggere il populismo è tornare a far credere le persone nella politica e nelle misure che vengono intraprese, facendo credere loro che siano quelle giuste, sostiene Prodi.
L’ex premier parla anche di Libia e Iran. E in politica estera intravede uno spiraglio di luce per l’Europa come entità politica coesa, ma anche per una partnership geopolitica tra Francia e Italia dopo anni di divisioni e astio.
(Qui la pillola di Romano Prodi su Salvini)
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Zingaretti è l’uomo giusto per cambiare il PD perché è pacato
Zingaretti? “È l’uomo giusto per la rinnovazione del PD, il suo piano per riformare il partito è giusto. Lui va bene perché è pacato”, dice Prodi. “Ma i dem sono ancora troppo chiusi, si parlano 10 persone al massimo tra loro. Oggi conosco a mala pena i nomi dei parlamentari di Bologna, questo per darle un’idea di quanto sia chiuso oggi il partito”.
(Qui la pillola di Romano Prodi sul PD e Zingaretti)
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La democrazia è stanca, dobbiamo ricostruire da capo il rapporto con la politica
La formula di Prodi è sempre stata quella di aprire ai vari riformismi in campo per giungere a una sintesi pluralista e coerente. Nel 2020 però siamo alla Caporetto della politica. “La democrazia è stanca, tutto è cambiato nel rapporto con il mondo politico e dobbiamo ricostruire ogni cosa da capo. A cominciare dalla fiducia con il popolo”.
(Qui la pillola di Romano Prodi sul futuro della democrazia)