Tre consiglieri capitolini del M5S propongono di realizzare un “grande museo sul fascismo”. No della Raggi: “Roma è una città antifascista”
Roma: mozione di tre consiglieri M5S per realizzare un museo sul fascismo
Realizzare un “grande museo sul fascismo” a Roma: è quanto chiedono tre consiglieri del M5S in una mozione presentata nell’assemblea capitolina. La proposta, che prevede la realizzazione di un museo che “funga da polo attrattore per scolaresche, curiosi, appassionati ma anche turisti da tutto il mondo” in uno dei siti di archeologia industriale della Capitale, è stata presentata da Gemma Guerini, già vicepresidente della commissione Cultura in Campidoglio, Andrea Coia e Massimo Simonelli. Nel testo, i tre consiglieri M5S chiedono l’impegno della sindaca Virginia Raggi e della giunta a realizzare un polo museale “collegato ad un centro studi di alto livello scientifico per raccontare tutti gli aspetti del regime fascista in maniera esplicativa, utilizzando anche le nuove tecnologie digitali”. Un luogo pensato per attrarre “scolaresche di ogni ordine e grado d’Italia e d’Europa, di curiosi, di appassionati, ma anche di turisti che abbia il valore catartico al pari di altre consimili realtà presenti europei”.
La proposta ha già scatenato diverse polemiche, oltre che la reazione di sei intellettuali, da Manconi a Recalcati, che hanno scritto un appello per invitare il Comune a fermare il progetto. Tutte le associazioni riunite della Casa della Memoria, tra cui l’Anpi, hanno espresso all’Agi la loro contrarietà alla mozione ed hanno invitato i consiglieri pentastellati a “ritirarla”. Successivamente è arrivato anche lo stop della sindaca di Roma Virginia Raggi, la quale ha sottolineato che “Roma è una città antifascista. Nessun fraintendimento in merito”.
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