Lo scontro politico tra Lega e M5s dietro l’accoltellamento a Roma
Gli ultimi episodi di cronaca hanno causato l’ennesima frattura tra Movimento 5 stelle e Lega in un momento in cui la tensione tra gli alleati di Governo è già alta dopo il caso Siri e le intercettazione della sindaca Raggi.
Uomo accoltellato a Roma perché portava un crocifisso, cosa sappiamo finora
“Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni, con l’aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso, poi con l’accoltellamento di oggi dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia”.
“E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla. Il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo”.
Questa la nota diffusa dei pentastellati dopo che il Viminale il 23 aprile 2019 ha reso noto che sabato un uomo di origine marocchina ha accoltellato un 47enne proveniente dalla Georgia nella stazione Termini di Roma.
Secondo i 5 Stelle quindi il problema sarebbe la presenza in Italia di tutti quei migranti che dovevano essere rimpatriati e che invece sono ancora nel paese.
Del tutto inutile invece l’invio da parte del ministro di una lettera a prefetti e questori per aumentare i livelli di sicurezza nel paese.
“Scrivo a tutti i prefetti e questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti”, era stato l’annuncio del ministro.
Parole a cui, come detto, hanno subito risposto, critici, i penstatellati e che ha scatenato la reazione immediata del leader della Lega.
“Se gli amici del M5s hanno voglia, tempo e idee, domani (mercoledì 24 aprile 2019, ndr) alle 10 ho convocato una riunione al Viminale su immigrazione, terrorismo, sbarchi ed espulsioni”.