Rissa alla Camera: un deputato sfascia una sedia, una deputata esce in lacrime | VIDEO
Lo scontro al centro dell'Aula di Montecitorio è arrivato all'apice del dibattito sul Mes. Ed è durato alcuni minuti. Mulè di Forza Italia si è slogato un polso
Rissa alla Camera, al centro dell’aula di Montecitorio | VIDEO
È stata sfiorata la rissa, oggi pomeriggio, mercoledì 27 novembre, al centro dell’aula di Montecitorio, all’apice dello scontro sul Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità. Tra le urla e i fischi che arrivavano dai banchi del centrodestra, vicino ai banchi dove siedono gli stenografi, si sono accalcati diversi deputati. Nel tentativo di separarli c’erano diversi onorevoli e il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè è uscito con un polso slogato. Un deputato – secondo alcuni colleghi si tratterebbe del leghista Daniele Belotti – ha sfasciato una sedia. Lo scontro si è protratto per diversi minuti.
Il video della rissa alla Camera
Una deputata di Leu, Rossella Muroni, è uscita in lacrime: “Abbandono l’Aula di Montecitorio in lacrime e non mi vergogno a dirlo. Mi vergogno invece – ha scritto sul suo profilo Facebook – per la scena di violenza a cui hanno assistito due scolaresche in visita. Una rissa in piena regola come ci si aspetterebbe in un bar malfamato. Ed invece era l’aula di Montecitorio. Ho sempre pensato che ci chiamassero Onorevoli non perché qualcuno ci debba rendere onore ma perché dobbiamo comportarci sempre in maniera onorevole. Stasera nell’Aula di Montecitorio non c’era onore, solo violenza e io me ne vergogno”.
Un video della rissa è stato registrato e pubblicato su Twitter dalla deputata Pd Patrizia Prestipino. “Durante una discussione sul Mes – ha scritto la parlamentare Dem – deputati della Lega, stimolati da un intervento fazioso di Borghi, partono con una aggressione fisica prima ai danni del Presidente Fico e poi dei deputati della maggioranza! Uno spettacolo davvero indecoroso! Onorevoli de che?”.
Cosa è successo
Come ricostruito dalle agenzie di stampa oggi le opposizioni hanno chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di riferire con urgenza in Aula, dopo le parole del ministro Roberto Gualtieri. Lo scontro si è infiammato quando dai banchi del Partito Democratico l’onorevole Piero De Luca ha ricordato che le trattative sul trattato si sono svolte quando la Lega era al governo. I deputati leghisti sono insorti, protestando al grido di “Venduti, venduti” e il diverbio si è esteso anche ai banchi del centrodestra quando hanno visto un deputato di Forza Italia fare un video. Il presidente della Camera Roberto Fico è stato costretto a sospendere i lavori d’Aula.
Ad aprire lo scontro è stato Claudio Borghi, il presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, che ha preso la parola durante i lavori sul decreto terremoto per attaccare il governo sul Mes. E gli animi si sono infiammati al punto che il deputato della Lega Daniele Belotti, a quanto riferito, ha sfasciato una delle poltrone in Aula. Un altro collega, Marzio Liuni, segretario di presidenza, si è avvicinato a Fico per protestare. Il presidente della Camera ha quindi sospeso i lavori d’Aula e ha riunito la capigruppo, per decidere se e come proseguire sul dl sisma, visto il clima infuocato dell’Aula.
L’accusa, rilanciata da Borghi e dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, è avere scavalcato il Parlamento, dando il via libera a un testo “inemendabile”, come spiegato oggi dal ministro Gualtieri. “Il Parlamento a giugno con una risoluzione”, ha ricordato il leghista, si era espresso sul trattato: se fosse sottoscritto si tratterebbe di “infedeltà in affari di stato, è un reato, l’avvocato del popolo dovrà cercarsi un avvocato, il Parlamento è stato completamente scavalcato. Una cosa gravissima”.
“Sottoscrivo le parole di Borghi”, ha affermato Meloni chiedendo a Conte di riferire. Poi ha preso la parola dai banchi del Pd De Luca, che ha difeso il governo e ha contrattaccato accusando il partito di Matteo Salvini di aver condotto le trattative proprio sul Mes quando era al governo. “Venduti, venduti”, hanno gridato dai banchi dell’opposizione. A quel punto la situazione si è fatta ingestibile. Fico ha richiamato i deputati e poi ha sospeso la seduta.