Quanto si risparmia con la riforma sul taglio dei parlamentari
Il risparmio determinato dalla legge sul taglio dei parlamentari
Un aspetto importante del disegno di legge sul taglio dei parlamentari approvato oggi 8 ottobre è quello relativo al risparmio. I promotori del taglio, e in particolare il Movimento 5 Stelle, hanno sostenuto l’esigenza di una riduzione di deputati e senatori evidenziando le minori spese derivanti dal taglio.
La riforma promossa dal M5s riduce il numero dei deputati da 630 a 400 mentre per i senatori si passa dagli attuali 315 a un numero totale di 200 ma per capire quanto si risparmia davvero con la nuova legge, come spiegato dall’Agi, è opportuno analizzare i dati del bilancio delle due Camere.
Quello della Camera, relativamente al triennio 2018-2020 indica una spesa di 144,9 milioni di euro per pagare indennità e rimborsi ai 630 deputati. Quindi un costo annuo di 230mila euro per ogni deputato. Il bilancio del Senato invece, per lo stesso periodo, segnala una spesa di 249.600 euro per senatore.
Quindi dal taglio di 230 deputati si potrebbe arrivare a un risparmio di 52,9 milioni di euro l’anno. Dalla riduzione dei senatori invece a un minore costo di 28,7 milioni l’anno. Complessivamente tra Montecitorio e Palazzo Madama si arriva a 81,6 milioni di euro l’anno.
Si tratta però di stime approssimative, se si considera che non è possibile prima dell’effettivo taglio dei parlamentari scoprire quali saranno gli ulteriori risparmi derivanti dal fatto di ospitare nelle sedi istituzionali 345 parlamentari in meno.
I circa 80 milioni di euro in meno di indennità e rimborsi rappresentano comunque una cifra irrisoria nel confronto con la spesa pubblica e il debito pubblico italiano. Una cifra di 100 milioni è pari allo 0,005 per cento scarso del debito pubblico.