La riforma della giustizia passa alla Camera: sì alla fiducia, anche M5s a favore
Nella notte è passata per ben due volte consecutivamente alla Camera la fiducia (una per ognuno dei due articoli di cui è composta la legge) posta dal governo Draghi sulla riforma del processo penale firmato dalla ministra Marta Cartabia, con 462 e 458 voti favorevoli e una cinquantina di contrari.
La seduta fiume, terminata a notte fonda, ha visto ricompattarsi il Movimento 5 stelle in cui solo 24 ore prima si erano fatte notare un quarto delle defezioni e un voto in dissonanza dal gruppo.
Le prossime tappe
Ma l’iter di approvazione della riforma non è finito qui: per il risultato definitivo bisognerà attendere – oggi, martedì 3 agosto – l’esame degli ordini del giorno e ascoltare le relative dichiarazioni di voto. Poi la riforma passa al Senato.
Riforma giustizia, cosa prevede
La riforma punta a ridurre del 25 per cento entro i prossimi cinque anni i tempi della durata del processo penale in Italia, abbattendo soprattutto l’imbuto della fase di appello che dura mediamente 850 giorni contro uno standard europeo di 104 giorni.
La sfida è portare tutte le 29 corti di appello a rispettare un limite di due anni: attualmente sono 19 le Corti d’appello nelle quali il processo di secondo grado è sotto i 2 anni, in 3 è leggermente al di sopra dei 2 anni, mentre le sedi problematiche sono 7.
Entrerà in vigore gradualmente, per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi tenendo conto dell’arrivo dei 16.500 assistenti dei magistrati, previsti dall’Ufficio del processo; e dei circa 5mila addetti del personale amministrativo. Previste inoltre norme transitorie e a regime.