Fonti del Quirinale a TPI smentiscono Bettini: “Nessun complotto dietro la caduta del governo Conte”
Fu vero complotto? La politica italiana tutta si sta interrogando per capire, o per meglio dire, per stabilire le cause che hanno portato alla caduta del governo guidato da Giuseppe Conte.
Il primo a parlarne è stato il deus ex machina del Partito Democratico targato Zingaretti, Goffredo Bettini (mentre ora con Enrico Letta il ‘consigliere del Principe’ è Filippo Andreatta, amico fraterno del neo-segretario). Le sue parole hanno fatto molto rumore perché l’uomo è solitamente prudente e sa pesare bene quello che dice.
A suo giudizio l’ex Presidente del Consiglio “non è caduto per i suoi errori o ritardi”, ma la spiegazione andrebbe trovata in una “convergenza di interessi nazionali e internazionali che non lo ritenevano sufficientemente disponibile ad assecondarli e dunque, per loro, inaffidabile”.
“Renzi ha fatto cadere il governo Conte, ma credo che al di là di Renzi ci sia stato qualcosa di più grande che si è mosso”, ha aggiunto Bettini. Dopodiché, in una situazione di vuoto e incertezza scaturita dalla crisi, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha deciso di affidare il Paese a Mario Draghi.
Ma torniamo alla domanda di partenza: fu vero complotto? Per rispondere a questa domanda non c’è niente di meglio che interpellare il Quirinale che a TPI non fa fatica a smentire l’ardita tesi: “Nessun piano prestabilito o preordinato. Draghi è stato messo in pista soltanto dopo il fallimento del tentativo per il Conte Ter“.
Insomma, si è tentato fino all’ultimo, con tanto di consultazioni affidate al Presidente della Camera Roberto Fico, di far rimanere a Palazzo Chigi, Giuseppe Conte. Ma poi evidentemente, anche a causa del fallimento dei “responsabili“, non c’è stato più nulla da fare.
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