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La vittoria di Renzi “king maker” di Mario Draghi fa tremare il Pd: ora l’ex premier vuole riprendersi il partito con Bonaccini?

Immagine di copertina
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ex segretario del Pd ed ex presidente del Consiglio. Credit: ANSA

Sul sostegno a Mario Draghi i Dem nelle ultime ore si sono ricompattati ma le scorie di queste settimane di crisi sono ancora molte e rischiano di lasciare strascichi infiniti nel partito. Anche se rigorosamente sottotraccia, l’area di Franceschini e quella di Base riformista, stanno già affilando le armi e a microfoni spenti non fanno mistero nel dire che la linea “O Conte o voto” non gli era mai veramente piaciuta.

Per ora ufficialmente tutto tace, ma se la missione di Draghi dovesse fallire sono in molti a pronosticare che si andrà verso la resa dei conti interna e che nei prossimi mesi si aprirebbero i giochi congressuali.

Un autorevole deputato dem lo dice senza mezzi termini: “Fallita Italia Viva, ora Renzi proverà a rientrare nel partito utilizzando quelli a lui più vicini: Bonaccini, Nardella, Gori, Marcucci, Orfini. Chiederanno un congresso dicendo che il Pd ha sbagliato ad appoggiare il Conte Ter. Peccato che tutti i passaggi siano stati approvati all’unanimità in Direzione (ne abbiamo fatte ben quattro). Se non erano d’accordo potevano presentare un documento lì, allora… Fra l’altro Conte ha preso la maggioranza assoluta alla Camera, quindi un altro nome non esisteva… “.

L’esponente dem è un fiume in piena. “C’è chi non ha mai smesso di remare contro l’azione del Segretario. Dopo le regionali c’era chi voleva muovere Bonaccini contro Zingaretti per scalzarlo… Peccato, per loro, che anche le regionali le abbiamo vinte”.

E ora, come finirà? “Un ex renziano alla guida del Pd mi pare una cosa improbabile, basta andare a vedere cosa pensa la nostra base di Renzi. Quindi se vogliono un congresso lo dicano pure. Le linee sono chiare: chi vuole che Renzi si riprenda il Pd e chi punta a mantenere la nostra autonomia. E vinca il migliore”.

Leggi anche: 1. Sono grato a Conte. La prospettiva politica dell’alleanza giallorossa non va dispersa (di Goffredo Bettini) / 2. Perché bisogna dire no a Draghi (di Alessandro Di Battista) /3. Il sonno della politica genera tecnici (di S. Mentana) / 4. Conflitto d’interenzi (di Giulio Gambino) / 5. Il dilemma Pd: un governo Draghi è possibile. Ma solo governando con la destra sovranista / 6. La verità che nessuno ha il coraggio di dirvi: Renzi oggi vuole solo una cosa. Spaccare il Pd (di Luca Telese)

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