I piani di Renzi per il governo: “Il rischio elezioni non esiste, la spina l’ho attaccata io”
Intanto, Italia Viva cresce e si rinforza e il leader annuncia nuovi arrivi "in Parlamento e nelle Regioni fin dalle prossime ore"
I piani di Renzi per il governo: ‘Il rischio elezioni non esiste’
Accusato di “voler staccare la spina al governo”, Matteo Renzi si difende e rilancia: “La spina al governo l’ho attaccata io, perché dovrei staccarla? Se qualcuno vuole andare a votare, lo dica apertamente. Io non voglio”. L’ex premier ed ex Pd, oggi leader di Italia Viva, ha le idee chiare sui piani per questa legislatura. “La legislatura durerà fino al 2023. Il rischio di elezioni non esiste”.
Per Renzi, aver cambiato gli equilibri in Parlamento, passando da una maggioranza giallo verde M5s-Lega a una maggioranza giallorossa M5s-Pd, ha un solo obiettivo: “Questo Parlamento eleggerà il successore di Mattarella”. Che per Renzi non può essere sovranista, ma europeista convinto. Questo il motivo per cui ha accettato di “collaborare” coi pentastellati.
Da qui la distanza che si è creata con il suo ex partito e con il segretario dem Nicola Zingaretti. “Zingaretti immagina un accordo strutturale organico con i Cinque Stelle che per me è fuori da ogni immaginazione”, dice. L’accordo, per Renzi, quindi, è soltanto strumentale all’elezione di un nuovo Capo dello Stato.
Intanto, Italia Viva cresce e si rinforza. Renzi, come aveva già fatto la sua fedelissima Maria Elena Boschi, deputata Iv, annuncia nuovi arrivi “in Parlamento e nelle Regioni fin dalle prossime ore. Ma anche e soprattutto tra la gente. Si apre uno spazio enorme per una casa riformista che rifiuti gli estremismi: la casa di Italia viva”.
“La mia priorità – dice parlando con Maria Teresa Meli de Il Corriere della Sera – è far fare il salto di qualità al progetto di Italia Viva: la sfida è passare dal partito personale al partito delle persone. Se resterà il partito di Renzi potrà puntare nei prossimi mesi a raggiungere il 10 per cento. Ma se Italia Viva sarà uno spazio liberale, aperto, generazionale composto da persone, può diventare la vera novità della politica italiana”.
Renzi fa traballare la maggioranza sulla manovra
Parlando della manovra, “vediamo il bicchiere mezzo pieno”, dice Renzi citando il blocco dell’aumento dell’Iva e le “misure positive su famiglia, sanità, e il ritorno alla nostra politica di iper ammortamenti. I tre miliardi sul cuneo fiscale sono un segnale sui salari”, anche se “per cambiare le cose davvero ne servono 20”.
Su Quota 100 il leader di Italia Viva ha avuto diversi scontri con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Sarà difficile la nostra battaglia perché Lega e 5Stelle voteranno insieme”, ammette Renzi. Mentre “su partite Iva, sugar tax, tasse sulla casa riusciremo a raggiungere il risultato”, afferma.
In merito al decreto fiscale, “ho dubbi sull’utilizzo del decreto quale strumento di intervento sulle norme penali. Se il Quirinale riterrà di controfirmare il testo, andremo nel merito in Parlamento come prevede la Costituzione. Facciamo lavorare le Camere e avremo una buona legge”, prosegue Renzi. Ma il premier si era augurato, invece, che i testi discussi dal Consiglio dei ministri e dai rappresentanti delle forze di maggioranza non venissero stravolti dal dibattito parlamentare.
Si discuterà ancora, quindi, ma per Renzi non è a rischio la tenuta del governo. “Non ha senso farlo cadere – conclude Renzi -. Chi frequenta il Parlamento sa che per evitare le elezioni c’era una maggioranza ieri, c’è una maggioranza oggi e ci sarà una maggioranza domani”.