Renzi annuncia la federazione di Azione e Italia Viva e bacchetta Conte: “Fa l’uomo di sinistra ed era il supporter di Trump”
Azione e Italia Viva diventano un soggetto politico unico: il “Terzo Polo” nato in prossimità delle elezioni del 25 settembre si federerà per volere dei leader Matteo Renzi e Carlo Calenda. “A tutti quelli che dicevano ‘con Azione litigherete prima di Natale’, rispondo dicendo che faremo la federazione prima di Natale. E per questo convocheremo la nostra Assemblea nazionale di Italia Viva domenica 4 dicembre 2022 a Milano”. I due partiti avevano organizzato sabato scorso una manifestazione a sostegno dell’Ucraina nel capoluogo lombardo in contrapposizione alla marcia per la Pace di Roma. Insieme hanno anche annunciato il supporto alla candidatura di Letizia Moratti per le regionali in Lombardia. L’alleanza prende corpo e travalica quindi le esigenze contingenti nate prima dell’ultima tornata elettorale.
“Più ci dicono che siamo divisi – scrive Renzi – più dimostriamo che noi facciamo politica. Sta accadendo sulla vicenda Regionali sia in Lombardia che in Lazio. È accaduto sul posizionamento politico internazionale dell’Italia, con la piazza di Milano. Accadrà sui temi della legge di bilancio”. Nella sua introduzione l’ex premier proporrà che l’assemblea voti la nascita della federazione e un percorso politico che porti Renew Europe a essere nel 2024 – anno in cui si rinnova l’europarlamento – “un contenitore fondamentale per la sfida italiana in Europa e per il sogno europeista in Italia”. Renew Europe è il gruppo liberale al Parlamento Europeo di cui sia Azione che Italia Viva fanno parte.
Renzi, parlando anche del centrosinistra, critica Giuseppe Conte e il Partito democratico che “l’ha incoronato leader progressista”. Per l’ex sindaco di Firenze il leader M5S “è incredibile”: “Si presenta come pacifista ed è il premier che più ha aumentato la vendita di armi. Fa l’uomo di sinistra ed era il supporter di Trump. Parla di sbarchi ed è l’uomo che col decreto Salvini chiudeva i porti. Ma il problema non è lui. Il problema è chi lo ha incoronato leader progressista. Contenti loro, contenti tutti”.