Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Conte, ddl Zan, reddito di cittadinanza: per contare qualcosa Renzi ha deciso di distruggere gli altri

Immagine di copertina

Matteo Renzi galoppa felice nella sua guerra contro i poveri e annuncia di voler proporre un referendum per abolire il reddito di cittadinanza. In un Paese normale Matteo Renzi che parla di referendum farebbe già accapponare la pelle se la coerenza non fosse un inutile suppellettile.

Ma Matteo Renzi è questo: un uomo di destra ammantato di credibilità che ha scippato in saldo al centrosinistra con un manipolo di guastatori sempre pronti ad avvelenare i pozzi. C’è un primo punto politico che salta all’occhio: dopo i suoi pochi fugaci mesi di popolarità le energie di Renzi sono tutte concentrate nella pars destruens, come nella migliore tradizione dei populisti.

Renzi contro il ddl Zan, Renzi contro Conte, Renzi contro il M5S, Renzi contro il reddito di cittadinanza: incapace di costruire e di progettare l’egoriferito più veloce del West ha scelto di essere il granello di sabbia che incaglia gli ingranaggi degli altri. Del resto le proporzioni elettorali sono più o meno quelle.

Normale quindi che il reddito di cittadinanza sia un nemico giurato: la sua attenzione morbosa al reddito di cittadinanza (misura analoga a quelle in uso in tutta Europa) non è nient’altro che l’identico atteggiamento di quella destra che vede dappertutto disoccupati che fingono di disoccuparsi, poveri che in realtà sono stati solo scialacquatori e fragili che vengono bollati semplicemente come sconfitti e quindi inetti.

Per Renzi e per i suoi scherani i poveri del nostro Paese non si stanno vergognando abbastanza, si permettono addirittura di voler controbattere ai moralisti censori e sono talmente tutelati che si possono permettere perfino il lusso di non diventare schiavi e di non trasformarsi in agnelli sacrificali sull’altare del fatturato di pochi.

Dice Renzi che il reddito di cittadinanza sarebbe diseducativo e su questo ha perfettamente ragione: i poveri non sono quasi mai educati, non riescono a governare la rabbia per la perdita della dignità, sono troppo cenciosi e sporcano la narrazione fasulla di questo Paese (a quando una legge che multi i poveri per il reato di povertà?) e soprattutto i poveri sono lo specchio di una politica inetta, tutta intenta a essere esercizio di potere e cinismo.

E invece le masse servono affamate per essere pronte a cedere un voto in cambio di un contratto di poche settimane e per diventare mandrie per una “ripresa bellissima” che ha l’odore di un’orgia di soldi per i soliti noti. Non riuscendo ad abolire la povertà alla fine hanno deciso di abolire i poveri. Come la destra di cui Renzi è agente infiltrato (malissimo).

Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)