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Home » Politica

Renzi, tu la sinistra l’hai sfasciata e ora sei al 4%. Vuoi davvero dare lezioni a Corbyn?

Immagine di copertina
Matteo Renzi e Jeremy Corbyn

Eccoli qui gli irrefrenabili commentatori che sventolano le elezioni degli altri per martellare la politica italiani, tutti pronti e tutti belli in fila per applicare la realtà del Regno Unito a Vizzolo Predabissi, sempre pronti a sculettare il proprio provincialismo e a sfregare il proprio ego ipertrofico.

Il primo del reggimento non poteva che essere Matteo Renzi, che si è esibito in un prontissimo tweet quando addirittura si era solo agli exit pool, con l’impazienza di chi non vedeva l’ora che andasse a finire così: “La sinistra radicale, quella estremista, quella dura e pura è la migliore alleata della destra. Continuate pure ad insultare Blair e tenervi Corbyn: alla fine così vince la destra più radicale. E alla fine la Brexit sarà colpa anche di questo Labour”, ha twittato già ieri sera il leader di Italia Viva, colui che riesce a vivere tutto il resto del mondo come un accadimento personale utile solo a dargli ragione.

A ruota ovviamente sono arrivati tutti gli altri, editorialisti e politici e vaporosi analisti: la sinistra perde quando fa la sinistra, dicono, e quindi la sinistra deve fare la destra per non fare vincere la destra. E poi si applaudono da soli.

Peccato che il signore in questione, quel Matteo Renzi che fu presidente del consiglio, parli seduto sul suo 4 per cento dopo avere sfasciato il Partito Democratico (proprio imitando la destra), dopo avere aperto la strada a Salvini (che fa la destra perché è di destra) e dopo avere abbandonato la politica di fronte alla telecamera giusto il tempo di fare il giro per rientrare dalla porta laterale.

Renzi che tiene lezioni sulla sinistra (addirittura internazionale) suona un po’ come un Salvini che ci spiega il vangelo. Del resto, se ci pensate, accadono entrambe le situazioni.

Il mito della sinistra di destra è qualcosa che dalle nostre parti sembra rifiorire ogni volta che la sinistra perde da qualche parte in giro per il mondo (e succede, eccome se succede) e a nessuno che venga voglia di esercitare un po’ di complessità.

Ci sarebbe da capire quanto pesi l’atteggiamento tiepido di Corbyn sulla Brexit, ci dovrebbero spiegare perché anche i LibDem allora siano andati così male (Jo Swinson si è dimessa, ve ne siete accorti?) e soprattutto ci dovrebbero dire con quali armi si intenda combattere l’irrazionalità destrorsa che sta attecchendo dappertutto.

Ma volete mettere quanto sia facile invece sputare un’opinione svelta e facile per bastonare i vicini di cortile? Tutto più immediato, più social, più ultrà.

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