Renzi: “Conte è malato di complottismo. Menomale che ora c’è Draghi”
Il leader di Italia Viva risponde all'intervista in cui Conte ha dichiarato che il suo governo è caduto per "interessi economici e politici" e che Renzi "forse si è prestato all'operazione"
“Aver tolto Conte per mettere Draghi è stato un servizio al Paese. Il complottismo è la malattia di chi non si assume mai le proprie responsabilità”. Così Matteo Renzi risponde a Giuseppe Conte dopo l’intervista in cui il leader in pectore del Movimento Cinque Stelle ha dichiarato che il suo governo è caduto per “interessi economici e politici” e che il fondatore di Italia Viva “forse si è prestato all’operazione”.
“Nessuna operazione men che mai segreta“, dice Renzi oggi al Corriere della sera, “Ho lavorato alla luce del sole perché pensavo che Draghi fosse meglio di Conte. Dopo le prime settimane lo penso ancora di più. Non solo non mi nascondo, dunque, ma rivendico questa operazione. Le accuse che Conte mi rivolge sono per me medaglie al merito“. “Il complottismo“, prosegue Renzi, “è la malattia di chi non si assume mai le proprie responsabilità. Tutti i media erano schierati contro la crisi, il Pd diceva o Conte o morte, Confindustria sponsorizzava i ministri uscenti fino all’ultimo. Ma quali complotti? Un interesse economico per sostituire Draghi con Conte effettivamente c’era: quello dei nostri figli. Il debito pubblico oggi è in mano più sicure. E io sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto da soli, controcorrente”.
Alla giornalista Maria Teresa Meli, che gli chiede se la mossa sia stata dovuta al fatto che Iv non decollava nei sondaggi, Renzi risponde: “Solo da noi si confondono i sondaggi con la politica. La decisione costante basata sul consenso anima il Grande Fratello, non il Parlamento. Temo che Casalino e Conte non abbiano fino in fondo capito la differenza”. E poi: “Lasciamo pure che gli amanti dei reality si trastullino coi sondaggi, noi facciamo politica. E i risultati arrivano. Gli altri fanno le somme dei sondaggi, noi facciamo la differenza con la politica”.
Le differenze tra il governo Conte e il governo Draghi, per Renzi, sono ben presenti. “La svolta tra i due governi è evidente non solo sul Pnrr, ma anche sui vaccini, sulle riaperture, sul ruolo internazionale dell’Italia”, dice. “E naturalmente passare da Arcuri a Figliuolo è un piccolo passo per il governo, un grande passo per gli italiani. Spero che si faccia presto una commissione di inchiesta così capiremo che fine hanno fatto in banchi a rotelle di Azzolina, i ventilatori cinesi di D’Alema, le mascherine di Arcuri. Troppi soldi sono girati sempre dagli stessi uffici, presto capiremo perché”.
A proposito del servizio della trasmissione Report (Rai3), che ha mandato in onda le immagini di un suo colloquio con l’agente segreto Marco Mancini in un autogrill, Renzi – che ha sporto una querela contro ignoti, sostenendo di essere stato intercettato e seguito – dice: “La versione di Report è piena di contraddizioni“. E su Mancini: “Stiamo parlando di un dirigente dello Stato peraltro molto vicino all’allora premier Conte”. E aggiunge: “Se sono con Mancini all’autogrill, all’aperto, significa che non ho paura di farmi vedere. Gli scandali veri sono gli incontri segreti di Davigo, il grande moralizzatore che comunica notizie riservate a Nicola Morra, parlamentare dei Cinque Stelle, in un sottoscala del Csm. Io non sono Davigo, giustizialista con gli avversari e divulgatore di notizie con i parlamentari amici”. Infine, Renzi risponde a chi gli contesta le conferenze in Arabia Saudita: “Se vogliono impedirmi di fare ciò che è lecito e legittimo possono cambiare la legge. Non chiederò loro invece di cambiare argomento semplicemente perché non ne hanno altri”.
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