Regeni, rimosso striscione a Sassuolo. Il sindaco leghista: “Era impolverato”
Regeni striscione rimosso Sassuolo
Dopo il caso del palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, un’altra amministrazione leghista ha deciso di rimuovere lo striscione su Giulio Regeni.
Accade a Sassuolo, in provincia di Modena, dove il sindaco leghista neoeletto Gian Francesco Menani ha motivato così la scelta: “Resta ferma la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non aveva più senso tenere ancora lì lo striscione”.
“È una vicenda non più di attualità”, ha detto Menani, “e tra l’altro in centro storico stava anche male, tutto impolverato”.
Lo striscione finora era presente sul balcone della facciata del municipio di Sassuolo, dove si leggeva la scritta che chiede la verità per il ricercatore friulano rapito e torturato fino alla morte in Egitto nel 2016.
Lo striscione era stato esposto a maggio 2016 dalla precedente giunta di centrosinistra in adesione alla campagna di Amnesty International, come spiega Il Resto del Carlino.
Secondo la testata locale, il sindaco avrebbe definito lo striscione “inutile e antiestetico”.
Striscione Regeni rimosso a Sassuolo | I precedenti
Il sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, a luglio 2018 aveva rimosso lo striscione dopo essere stato eletto, sostenendo di voler mettere in atto “azioni più incisive di un cartello” per sensibilizzare le persone sul tema.
Un’altra a polemica legata allo striscione dedicato a Giulio Regeni era sorta dopo l’elezione del nuovo sindaco leghista a Ferrara.
Per festeggiare l’elezione di Alan Fabbri in una città che per 70 anni è sempre stata della sinistra, alcuni sostenitori della Lega hanno appeso un cartellone con il simbolo del Carroccio sullo scalone del Municipio, coprendo quello esposto per il ricercatore italiano.
L’ultimo caso è quello dello striscione rimosso dal palazzo della Regione del Friuli Venezia Giulia, che ieri ha provocato lo scontro tra Lega e M5s.