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Reddito di inclusione: dal primo luglio può essere richiesto da molte più famiglie. Ecco a chi spetta e come ottenerlo

Immagine di copertina
Reddito di inclusione: da giugno può essere richiesto da molte più famiglie

Dal primo giugno potranno richiedere il REI 200mila famiglie in più: ecco quali sono i requisiti per accedervi

Aspettando il reddito di cittadinanza, la misura bandiera del Movimento Cinque Stelle, si allargano i requisiti per poter ottenere il reddito di inclusione, che dal primo luglio 2018 può essere richiesto da circa 200mila famiglie in più.

Il reddito di inclusione (REI) è una misura nazionale di contrasto alla povertà approvata dal governo Gentiloni nel 2017.

Il Rei si compone di due parti: un beneficio economico, erogato ogni mese con una carta di pagamento elettronica, e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa per uscire dalla condizione di povertà.

Al reddito di inclusione si accede solo se si hanno determinati requisiti economici. Il Rei è destinato al nucleo familiare e non al singolo membro.

Dal primo luglio 2018, come detto, si allarga la platea dei beneficiari del REI. Cadono infatti alcuni paletti che erano validi fino al 30 giugno.

Ciò che resta invariato è che a richiedere il reddito di inclusione potranno essere famiglie con un reddito Isee non superiore ai 6mila euro e un patrimonio immobiliare non superiore ai 20mila euro.

Tuttavia, non sarà più necessario che il nucleo familiare abbia al suo interno “un minore, un disabile, una donna in stato di gravidanza o un disoccupato over 55”. L’eliminazione di questo paletto allarga la platea di beneficiari a circa 700mila famiglie (2,5 milioni di persone) rispetto alle 500mila attuali (1,8 milioni di persone).

L’importo mensile del REI è di 187 euro per famiglie composte da una singola persona, 294 euro per due persone, 382 euro per tre e 461 euro per quattro.

Il beneficio è concesso dall’INPS, ed erogato tramite una carta prepagata, per unperiodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali non può essere rinnovato se non sono trascorsi almeno sei mesi.

La domanda va presentata negli uffici del proprio Comune di residenza.

Reddito di cittadinanza: a chi spetterebbe e come ottenerlo

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, invece, la misura è stata definita in maniera dettagliata dal Movimento Cinque Stelle in campagna elettorale.

Qualora dovesse essere convertita in legge, i requisiti per accedervi sarebbero i seguenti:

  • Essere maggiorenne (avere cioè più di 18 anni)
  • Essere disoccupati o inoccupati
  • Avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’ISTAT
  • Percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà.

Non solo, però. Perché una volta ottenuto il reddito di cittadinanza, sarà necessario rispettare alcune regole per mantenere il diritto a percepirlo, proprio per evitare che le persone decidano furbescamente di non lavorare o lavorare in nero al fine di percepire questa elargizione economica.

  • I disoccupati, per poter conservare il reddito di cittadinanza, dovranno iscriversi a un centro per l’impiego
  • Offrire circa 8 ore settimanali alla comunità per progetti e lavori socialmente utili
  • Sarà inoltre previsto frequentare corsi di qualificazione o riqualificazione professionale
  • Comunicare tempestivamente ogni variazione di reddito
  • Sarà obbligatorio accettare una delle prime tre offerte di lavoro pervenute.
  • Effettuare la ricerca di un lavoro per almeno due ore al giorno
  • Infine, è anche necessario non recedere da un contratto senza giusta causa per due volte in un anno.

Importante: Chi invece ha già un lavoro, la cui retribuzione però è inferiore a 780 euro, riceverebbe un’integrazione che gli permetterebbe di arrivare a quella cifra.

La proposta del Movimento Cinque Stelle prevede inoltre che vengano incentivate le imprese che decidono di assumere persone che ricevono il reddito di cittadinanza.

Oltre a questo, è previsto che nei centri per l’impiego si svolgano corsi di formazione per nuove imprese e che i beni e i terreni del demanio vengano utilizzati come sedi di start-up innovative e imprese agricole.

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