La Ue loda l’Italia per il Recovery Plan, ma secondo Renzi era tutto da riscrivere
Recovery Plan, la Ue promuove il lavoro di Gualtieri e del governo: “Bene l’impostazione generale”
In una lettera inviata l’11 febbraio scorso all’allora ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la Ue ha promosso il governo italiano sull’impostazione generale del Recovery Plan.
Si tratta di una notizia passata quasi sotto traccia a causa del cambio di governo, ma che ha una certa rilevanza politica. Uno dei motivi, se non quello principale, per cui il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha fatto cadere il Conte bis a favore del nuovo esecutivo è proprio per la scrittura del Recovery Plan, giudicata, anche da diversi commentatori, come insufficiente e inadeguata.
Non a caso lo stesso Renzi, subito dopo l’incarico a Draghi, ha affermato che il Recovery Plan “va riscritto integralmente: una buona squadra lo riscrive in tre giorni”.
Non sembrerebbe pensarla così la Commissione Europea, però, che, come detto, in una lettera inviata all’ormai precedente esecutivo, ha lodato “l’approccio generale e il dialogo costruttivo intrapreso finora con la Commissione europea” in occasione del piano di ripresa italiano.
La missiva, indirizzata all’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e firmata dal vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, e dal commissario Paolo Gentiloni, sottolineava anche la necessità di “lavorare sui dettagli delle riforme e degli investimenti chiave, per garantire un solido piano di ripresa e resilienza”. Ma di certo non rappresentava una bocciatura da parte della Ue al Recovery Plan italiano.
Nella lettera, inoltre, veniva espresso “apprezzamento per gli sforzi compiuti dall’Italia per contenere la pandemia e limitarne l’impatto sull’economia, per le informazioni fornite dal governo italiano sulle nuove misure e per la loro prevista natura mirata e temporanea”, mentre Gentiloni sottolineava l’importanza di non ritirare misure come la cassa integrazione.
“Sappiamo che hanno un orizzonte temporale limitato – ha scritto Gentiloni – “la decisione di come uscire da questa situazione di emergenza, quando e con quale grado di selettività è una decisione molto, molto importante. Anticiparla rischia di diminuire le chances di ripresa, prenderla troppo tardi rischia di alimentare un’illusione che poi si traduce in effetti sociali ancora più difficili”.
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