Draghi li nomina, Salvini comanda: ecco cosa vuole in cambio per la Rai il Capitano
Mario Draghi, che a parole ostenta sicurezza e ha fatto sapere con chi ci ha parlato che non intende fare passi indietro e vuole tirare diritto con i suoi “prescelti” per viale Mazzini, prenda carta e penna, perché gli stiamo per raccontare le richieste di Matteo Salvini per dare il via libera a Marinella Soldi alla Presidenza della Rai (fermo restando che da quelle parti non è gradito nemmeno Fuortes, ma sulla scelta dell’Ad la politica non può farci nulla).
Il menù delle richieste del Capitano leghista prevede come prima portata l’approdo di Gennaro Sangiuliano sulla tolda di comando del Tg1 (magari ‘bilanciato’ da Mario Orfeo a cui, secondo i bene informati di viale Mazzini, potrebbe non dispiacere guidare Rai 1). Al secondo posto c’è poi la richiesta di una Direzione Generale per Marcello Ciannamea, alto dirigente Rai che Salvini avrebbe voluto come Amministratore delegato. E molti nel “partito Rai” la pensavano esattamente alla stessa maniera tanto più dopo aver appreso i nomi proposti da Mario Draghi.
Ma torniamo alle richieste della Lega a Draghi: Salvini vorrebbe anche la conferma di Auro Bulbarelli a capo di Rai Sport (forte anche del successo di ascolti degli europei di calcio), la conferma degli attuali vertici della TGR, la testata giornalistica regionale che per ovvi motivi è da sempre nei cuori leghisti e un “peso” maggiore per Isoradio e la sua direttrice Angela Mariella. La Lega però ha messo nel mirino anche “Rai24”, il nuovo portale dell’informazione del servizio pubblico che un domani potrebbe diventare testata autonoma. Il progetto è ormai pronto per il lancio e potrebbe essere uno dei primi atti della nuova dirigenza. Ultimo ma non per importanza, ai leghisti piacerebbe molto mettere il cappello anche sul “canale Inglese”, quel Rai English di cui si è tanto parlato nei mesi scorsi.
C’è poi un altro cruccio che preoccupa molto Matteo Salvini, ma stavolta riguarda la futura composizione del CDA: secondo i primi calcoli, dopo le votazione in parlamento, la composizione potrebbe essere decisamente sbilanciata a favore del centrosinistra: 5 consiglieri a 2, se si considera anche Laganà vicino alla sinistra (come spesso accaduto nell’ultima consiliatura). Questo preoccupa non poco il Capitano leghista (ed anche Tajani e Giorgia Meloni a dire la verità) in vista di un futuro possibile approdo a Palazzo Chigi. Ci sarà da fare una campagna elettorale ed il timore che già serpeggia nel centrodestra è che un CDA così composto finisca con il penalizzarlo.
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