Rai e Radio Radicale, la maggioranza si spacca in Parlamento
Radio Radicale Lega vota col Pd | La Lega e il M5s hanno votato in maniera diversa su due temi in discussione oggi in Commissione Vigilanza e in Commissione Bilancio della Camera.
Sul primo voto, quello sul doppio incarico a Marcello Foa come presidente di Rai e Rai Com, i due alleati di governo si sono spaccati. Fino a poche ore fa l’accordo sembrava fatto, ma questa mattina la seduta della Commissione Vigilanza è stata rimandata alla prossima settimana. Il gruppo del M5s ha litigato, e ha deciso di non votare a favore dell’emendamento della Lega, ed è uscito dall’aula. La seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale.
Michele Anzaldi, componente del Pd della Commissione di Vigilanza ha commentato così: “Vigilanza Rai: M5s-Lega divisi su Foa fanno saltare ancora seduta. Parlamento bloccato e umiliato, maggioranza per lavorare non c’è più: uniti solo da arroganza contro istituzioni colleghi e funzionari. Stupefacente che colleghi come Di Nicola e Paragone si accodino a tale vergogna”.
Radio Radicale Lega vota col Pd | La maggioranza di governo si divide anche sulla questione Radio Radicale.
La Commissione Bilancio e Finanze della Camera ha dato l’ok a 3 milioni per salvare Radio Radicale, come previsto dall’emendamento del Pd. A votare a favore, oltre al Partito democratico, anche tutti gli altri partiti, compresa la Lega. Tranne il M5s.
L’emendamento è stato presentato per la conversione in digitale degli archivi della storica radio.
Anche se con un contributo inferiore alle necessità, abbiamo approvato un emendamento che stanzia 3 milioni per radio radicale nel 2019. Per ora la radio è salva. Adesso subito la gara.
— Roberto Giachetti (@bobogiac) June 13, 2019
A commentare il voto della Lega è Claudio Borghi, che specifica che la Lega ha votato a favore “esclusivamente per la digitalizzazione e il salvataggio dell’archivio”, che rappresentano 40 anni di storia italiana.
Come già detto molte volte esclusivamente per la digitalizzazione e salvataggio dell’archivio (40 anni di storia italiana). La concessione andrà a gara.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) June 13, 2019
Su Radio Radicale “una pioggia di soldi pubblici ingiustificata”, commentano i deputati M5S delle commissioni Bilancio e Finanze.
Durissimo il commento di Di Maio: “Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. Sono franco: dovrà spiegare perché ha appoggiato questa indecente proposta del Pd! Dopo di che si va avanti, perché siamo persone serie”, ha detto Luigi Di Maio.
“Una radio privata che ospita giornalisti con stipendi da capogiro di anche 100mila euro l’anno. Tutti pagati con i vostri e i nostri soldi, da sempre”, ha proseguito il ministro.
“L’approvazione dell’emendamento che concede a Radio Radicale un contributo straordinario di 3 milioni di euro è un importante primo passo in attesa dell’approvazione nell’Aula della Camera e poi nelle commissioni e nell’Aula Senato. Si tratta di un primo risultato ottenuto grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla lotta di questi mesi per la vita del servizio pubblico che la nostra emittente ha svolto negli ultimi 42 anni, servizio che l’Autorità per le Comunicazioni ha chiesto con segnalazione urgente al governo di non far interrompere, essendo scaduta la convenzione lo scorso 20 maggio, in attesa che venga messo a gara per i prossimi anni”. È quanto si legge in una nota di Radio Radicale.
“Ringraziamo tutti i gruppi dell’opposizione, Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Leu, +Europa, il Psi e le componenti del Gruppo Misto che si sono impegnati con convinzione al nostro fianco, ringraziamo la Lega Salvini Premier senza la quale questo esito sarebbe stato impossibile e ringraziamo quei parlamentari del M5S che, in dissenso dalla posizione prevalente del movimento, hanno voluto riconoscere il servizio pubblico svolto da Radio Radicale e la necessità di ripristinare le risorse necessarie al suo proseguimento”, prosegue Radio Radicale.