Renzi: “Il Senato in cambio dei voti alla Casellati? Non faccio scambi. Casini e Draghi restano le scelte migliori”
Italia Viva non voterà Maria Elisabetta Alberti Casellati in cambio della Presidenza del Senato. Lo ha chiarito Matteo Renzi rispondendo alle domande dei giornalisti all’indomani delle indiscrezioni che lo vedevano pronto a far eleggere l’attuale Presidente del Senato grazie ai voti dei 44 delegati di Iv insieme a quelli dei dem a lui fedeli. Come riportato dal retroscena di TPI, secondo fonti di centrodestra al posto di Casellati l’ex premier avrebbe voluto Teresa Bellanova.
Ma questa mattina il senatore ha respinto al mittente le voci sulla spallata a Casellati nella corsa al Colle, giunta oggi alla terza fumata nera. Secondo le indiscrezioni il centrodestra avrebbe potuto iniziare a fare il nome della numero uno di Palazzo Madama a partire da domani, e cioè dalla quarta chiama, con il benestare di Fratelli d’Italia e grazie anche a una cinquantina di grandi elettori del M5S.
Ma è proprio la possibile evocazione della maggioranza Lega-M5S del primo governo Conte a far scaturire il ragionamento di Renzi, il quale nelle interviste di oggi ha chiarito che se i partiti di centrodestra convergessero sul nome di Casellati con l’appoggio di alcuni pentastellati, ricomponendo in parte la maggioranza giallo-verde, a quel punto il centrosinistra non starebbe a guardare. Anzi, potrebbe rispondere con una mossa che esprimerebbe invece l’altra maggioranza che ha caratterizzato la legislatura, quella giallo-rossa. A cui la stessa Italia Viva potrebbe unirsi se il nome alternativo a Casellati fosse quello di Pier Ferdinando Casini. E quello di Draghi, che secondo Renzi “non è bruciato”.
Ponendosi, ancora una volta, come ago della bilancia pronto a pendere da un lato o dall’altro a seconda del nome sul tavolo. “Penso di essere l’uomo politico più antipatico d’Italia, ma anche chi mi odia sa che non faccio mai una battaglia per avere dei posti. Non sono uno che per fare il presidente del Senato dà i propri voti sulla base di uno scambio. Io queste cose non le faccio, piuttosto faccio una battaglia a viso aperto e mi sfracello, ma questa ipotesi non esiste”, ha affermato il leader di Iv.
“Ora è il momento di farla finita con le schede bianche questo è il momento dei nervi saldi e suggerisco di chiudere tra giovedì e venerdì senza gomitate. Contendersi i resti dei Cinque stelle non ha senso. Troviamo un nome, a me va benissimo il nome di Mario Draghi, mi va benissimo il nome di Casini, quale che sia il nome serve un accordo. Se la maggioranza si convince su Draghi il governo si fa in un minuto e mezzo”, ha concluso Renzi.
Intanto dal fronte dem arrivano smentite sul possibile appoggio a Casellati. Secondo l’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci, “non esistono le condizioni oggettive” per un passaggio diretto della Presidente del Senato dalla seconda alla prima carica dello Stato. “Credo che si debba avere la forza di un confronto serio per trovare un nome che garantisca tutti i partiti dell’unità nazionale. Mi sembra un errore da non commettere, anche per salvaguardare la presidente del Senato”, ha aggiunto.
Dello stesso avviso il responsabile enti locali del Pd ed ex ministro per gli Affari Regionali Riccardo Boccia, secondo cui per eleggere Casellati sarebbe necessaria una “larghissima maggioranza”. “Oggi è il momento della massima responsabilità e penso che nemmeno la Presidente Casellati voglia farsi utilizzare come candidata di parte”, ha dichiarato Boccia.