La querelite temeraria di Renzi: l’ultima a Report
Matteo Renzi ha deciso di sporgere l’ennesima querela, stavolta contro la trasmissione Report, che in un servizio dal titolo “Babbi e spie” ha mostrato un incontro, risalente al 23 dicembre 2020, tra il leader di Italia Viva e lo 007 Marco Mancini nella piazzola autostradale dell’autogrill di Fiano Romano.
Per Renzi la vicenda rivela una possibile attività di pedinamento, forse anche di intercettazione, a suo danno. Sia come sia, questa azione legale si aggiunge alla bacheca di querele che Renzi è andato via via riempiendo nel corso degli anni.
Come aveva scritto in questo articolo il direttore di TPI Giulio Gambino, “la personale campagna legale del leader di Italia Viva di cause e querele continue, ‘colpo su colpo’, così come l’ha battezzata lui stesso, mette a serio rischio la nostra libertà di stampa”.
La lista si allunga ogni mese. Volendo fare un pizzico di amarcord, possiamo citare tra i tanti “querelati” Fiorenza Sarzanini, Michela Murgia, Piero Pelù, la giornalista Rai Costanza Miriano, lo chef Vissani, Panorama, Il Fatto Quotidiano, l’ex ministra Trenta e la senatrice Lupo, Il Corriere di Caserta, Nicola Porro.
C’è poi La Stampa e ci siamo anche noi di TPI: entrambe le testate sono state minacciate di querela lo scorso marzo per aver riportato la notizia del viaggio di Renzi a Dubai. Notizia vera, confermata dallo stesso Renzi. A TPI il senatore di Italia Viva aveva già bussato nell’agosto del 2020: una querela per un articolo di Luca Telese sulle sue attività da conferenziere in Himalaya.
Si attenta ai record mondiali. Ad uscirne male, questo è poco ma sicuro, è il rapporto tra la politica e la libertà di stampa.
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