Ordine dei Giornalisti e Fnsi: “Scandaloso che il Parlamento non agisca contro le querele temerarie. Forse perché spesso sono i politici a farle?”
Querele Renzi, Odg e Fnsi: “Scandaloso che non si abbia una norma”
“È scandaloso che il Parlamento non agisca contro le querele temerarie”: lo dichiarano l’Ordine dei giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Interpellati da Ilaria Floris dell’Adnkronos sulla vicenda delle nuove querele di Matteo Renzi nei confronti de La Stampa e TPI, Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti, e Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, hanno sottolineato la necessità di approvare al più preso una norma contro lo querele temerarie.
“Quando qualcuno contesta in una sede giudiziale quella che un giornalista ritiene sia una verità, se poi la notizia si rivela fondata non può finire con la semplice condanna alle spese, occorre un risarcimento per chi temerariamente è stato tratto in giudizio” dichiara il presidente dell’Odg.
“Al diritto di querelare deve corrispondere sempre un diritto al risarcimento per chi ha ragione, non solo a favore di chi agisce, se lo fa fondatamente. Altrimenti la stampa libera perde anche quando ha ragione e perde la democrazia” aggiunge Vernia.
“Non vorrei che questo titubare da parte del Parlamento fosse anche dovuto al fatto che molto spesso a promuovere azioni temerarie sono proprio i politici nei confronti dei giornalisti” è invece il pensiero del segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Lorusso.
Lorusso, infatti, sottolinea che “C’è una proposta di legge che attende di essere approvata, è la proposta del senatore Primo Di Nicola, primo firmatario, che recepisce quello che è un principio che la Corte Europea ha più volte affermato”.
Ovvero “Chi chiede un risarcimento danni ad un giornalista e lo fa in maniera del tutto pretestuosa, e quindi l’azione viene dichiarata del tutto infondata, oltre a pagare le spese in giudizio come avviene oggi deve pagare una somma che sia proporzionale all’entità del risarcimento richiesto”.
Sarebbe “utile e necessario che il Parlamento italiano recepisse questa norma di civiltà, per indurre chi oggi pensa di poter intimidire i giornalisti o anche i loro editori, a pensarci un attimo prima di farlo – aggiunge Lorusso – Perché se sa con certezza che ove il giudice dichiarasse quella richiesta totalmente infondata sarà chiamato a pagare una somma cospicua, credo ci penserebbe due volte”.
Sulla vicenda Renzi-Dubai e sulle querele annunciate dal senatore di Italia Viva, il segretario Fnsi “I politici, anziché minacciare querele farebbero bene a rispondere alle domande. Perché rivolgere delle domande ad un politico su quello che è stato lo scopo di una missione all’estero non credo sia un reato, e anzi credo sia un dovere del politico rispondere, in quanto personaggio pubblico”.
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