Reintegro medici no vax, in Puglia resta il divieto ma il governo annuncia: “Impugneremo la legge”
Il decreto legge varato dal governo Meloni che prevede il reintegro anticipato di medici e infermieri no vax si scontra con la legge regionale della Puglia, che invece “che consente solo agli operatori che si sono vaccinati, secondo le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente, di poter accedere a determinati reparti ospedalieri”. Così i dieci medici del sistema sanitario regionale che si sono rifiutati di ricevere la vaccinazione anti Covid non potranno rientrare a lavoro. “La situazione di questo personale sanitario è regolata dalla legge regionale”, spiega l’assessore alla Sanità Rocco Palese. “A tutela dei pazienti e degli stessi operatori – precisa – la Regione Puglia ha consolidato nel tempo un quadro normativo regionale in materia di prevenzione vaccinale grazie alla professionalità, alla sensibilità e alle competenze presenti nel quadro dirigenziale regionale e dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali impegnati in prima linea nella prevenzione delle malattie infettive”.
Secondo le disposizioni regionali gli operatori sanitari non vaccinati non possono essere a contatto con i pazienti ricoverati. L’obbligo non riguarda solo il farmaco contro il Covid ma altri 10 vaccini previsti dal piano nazionale. Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha annunciato l’intenzione di impugnare la legge della regione retta da Michele Emiliano: “Lui è un simpaticone – ha detto – ma dovrebbe sapere, anche da magistrato, che nella gerarchia delle leggi ciò che dice lo Stato centrale non può essere derubricato da una regione. Quella legge regionale, peraltro, parla di obbligo di vaccini che non c’è più. Quindi verrà impugnata evidentemente”. La replica del presidente della I commissione Bilancio del Consiglio regionale pugliese, Fabiano Amati (Pd), non si è fatta attendere: “Diversamente da come sostiene il sottosegretario Marcello Gemmato, la legge pugliese sull’obbligo vaccinale per Covid è valida e non può essere impugnata: il termine per l’impugnativa del Governo nazionale è scaduto il 9 maggio 2021, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione. Più di un anno e mezzo fa”.