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Home » Politica

Lavoro, tasse, Europa: cosa dice il programma elettorale del Partito Democratico

Immagine di copertina
Il segretario del Pd Matteo Renzi / Photo by Omar Bai/NurPhoto

Il segretario Matteo Renzi ha illustrato a Bologna le proposte che il Pd intende attuare in caso di vittoria alle elezioni del 4 marzo

Il 2 febbraio 2018, a un mese dalle elezioni politiche previste in Italia per il 4 marzo, il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha presentato il suo programma di governo a Bologna.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Nel prologo al programma sono evidenziati i risultati raggiunti dal governo guidato dal Pd nella precedente legislatura.

In particolare viene rivendicata la riduzione delle tasse di 80 euro netti al mese a dieci milioni di italiani, la cancellazione della componente del costo del lavoro dell’Irap e il taglio dell’Ires per le imprese.

Nell’elenco c’è spazio poi per l’abolizione della tassa sulla prima casa alle famiglie, l’aumento della quattordicesima ai pensionati, la riforma del mercato del lavoro, gli investimenti nel settore della cultura, oltre che la legge sulle unioni civili, il divorzio breve e il biotestamento.

A questa introduzione fanno seguito nove settori di azione sul quale il partito guidato da Renzi promette di intervenire.

Lavoro

  • “Rendere la creazione di posti a tempo indeterminato economicamente più vantaggiosa. Proponiamo di ridurre il costo del lavoro di circa un punto all’anno nel corso della legislatura portando il costo dei contributi dal 33 per cento di oggi al 29 per cento”.
  • “Introdurre il salario minimo garantito per tutti, misura di civiltà per combattere l’opportunismo dei lavoretti sottopagati, dei contratti pirata, delle cooperative spurie. Sarà fissato da una commissione indipendente e varrà solo per chi non è coperto da un contratto nazionale”.
  • “Sul piano fiscale, vogliamo completare la misura degli 80 euro, che abbiamo introdotto per i lavoratori dipendenti, estendendola alle partite Iva nella stessa fascia di reddito”.
  • “Rafforzeremo gli Istituti tecnici superiori (Its) con l’obiettivo di raggiungere 100 mila studenti nel corso della prossima legislatura”.
  • “Portare al 22 per cento le aliquote Ires e Iri sul reddito delle nostre piccole e grandi imprese (che abbiamo già abbassato dal 27,5 per cento al 24 per cento)”.

Tasse

  • “Abbiamo aiutato il ceto medio e i redditi medio bassi con la misura degli 80 euro netti mensili. Vogliamo estendere il principio garantendo a ogni famiglia con figli un assegno mensile per ciascun figlio”.
  • “Creeremo una ‘carta universale’ dei servizi di cura che permetterà di coprire i costi di asili e baby sitter per chi ne ha bisogno”.
  • “Un fisco sempre più semplice e in grado di ridurre la funzione di controllo, per diventare sempre di più consulente dell’azienda e del cittadino”.
  • “Vanno rafforzati tutti i canali alternativi al finanziamento bancario, spingendo l’innovazione fintech e canalizzando una parte del nostro risparmio verso impieghi reali nell’economia italiana”.

Investimenti

  • “Le nostre grandi opere sono la banda larga, l’alta velocità ferroviaria e le piste ciclabili”.
  • “Il trasporto pendolare, le metropolitane, le tramvie costituiranno sempre più lo strumento di connessione e collegamento per milioni di italiani. Particolare attenzione dovrà essere assicurata alla qualità anche del parco mezzi per il quale si è aperta finalmente una fase di rinnovo del materiale, che è stata finanziata ma ancora non toccata con mano dalla maggioranza dei pendolari”.
  • “Sarà valorizzata l’intuizione progettuale di ‘Casa Italia’ che dovrà sempre più coinvolgere e coordinare il prezioso lavoro delle unità di missione sul dissesto idrogeologico, sull’edilizia scolastica e sulla ricostruzione nelle aree del sisma”.
  • “Estensione del credito di imposta alle ristrutturazioni e ai nuovi investimenti, soprattutto quelli inseriti nei progetti legati al Mezzogiorno e ai patti per il Sud”.

Cultura

  • “Ripensare l’organizzazione dei cicli della scuola dando spazi e tempi adeguati alla continuità e alla flessibilità dei processi di apprendimento; sostenere l’apprendimento trasversale e digitale; promuovere l’orientamento per sostenere gli studenti nei momenti di scelta e transizione, da un ciclo all’altro o dalla scuola al lavoro; liberare le scuole dalla burocrazia”.
  • “Istituiremo ‘aree di priorità educativa’ nelle aree con i più alti tassi di abbandono e di indigenza, dove invieremo un esercito di maestre e di maestri”.
  • “Rafforzare il tempo pieno in tutto il Paese e a portarne l’offerta nelle scuole elementari del Sud ai livelli medi del Centro-Nord”.
  • “Un piano di reclutamento strutturale e continuativo di 10 mila ricercatori di tipo B nei prossimi 5 anni”.

Ambiente

  • “Conferma degli impegni assunti nella stesura degli accordi di Parigi”.
  • “Particolare attenzione verrà destinata al processo di riconversione in corso delle ex centrali (prioritariamente quelle da ripensare dopo la scelta di scommettere sulla de-carbonizzazione)”.
  • “Lavoreremo sulla tutela della trasparenza dell’origine dei prodotti, ma vogliamo insistere sulla tutela del reddito degli agricoltori, dei pescatori, dei produttori, dell’equa distribuzione del valore nelle filiere”.

Previdenza

  • “Rafforzeremo l’indennità di accompagnamento, dando di più a tutti ma soprattutto a chi ha più bisogno. E permettendo di scegliere tra assegno e budget di cura, una cifra maggiore che permetta di coprire direttamente i costi dei servizi di cura”.
  • “Svilupperemo un’azione specifica per le nuove generazioni, per accrescere l’indipendenza, anche economica, delle persone con disabilità, investendo su nuove tecnologie e programmi per partecipazione scolastica, universitaria e inserimento lavorativo”.
  • “Introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani con carriere discontinue e redditi bassi”.
  • “Previsione di un mese di servizio civile obbligatorio in sinergia tra scuola e terzo settore”.
  • “La battaglia contro la vergogna della violenza sulle donne resta al centro del nostro impegno. Occupazione femminile e conciliazione tra scelte familiari e lavorative sono le stelle polari delle nostre proposte sul fisco e sul welfare”.

Economia

  • “Per ogni euro investito in sicurezza, un euro andrà investito in cultura”.
  • “Vogliamo far crescere gli investimenti in cultura e in sicurezza allo stesso modo, arrivando nell’arco di una legislatura al 2 per cento del Pil. E pensiamo che sia necessaria una battaglia culturale per affermare – in nome dello Ius Culturae – la necessità di vincere la paura e di concedere la cittadinanza a chi, nato in Italia, si attiene alle regole e ai percorsi scolastici, culturali, linguistici che il nostro Paese offre”.

Amministrazione pubblica

  • “Sosteniamo con grande determinazione la necessità di digitalizzare la pubblica amministrazione, ma al contempo di sbloccare il turnover per consentire il necessario ricambio generazionale e l’ingresso di personale fisiologicamente più giovane e dotato di competenze eterogenee”.
  • “Lo sblocco dei contratti del pubblico impiego è un impegno assunto e assolto ma la cui applicazione richiederà ancora mesi. È un percorso che si collega alle scelte fatte sia nel settore disciplinare con i cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ sia nella valorizzazione del merito”.

Europa

  • “Proposta per l’elezione diretta del presidente della Commissione, dall’unificazione delle presidenze di Commissione e Consiglio, dalla creazione di liste transnazionali alle prossime elezioni europee, dall’istituzione di un ministero delle finanze per l’area Euro”.
  • “Un’Europa che si faccia carico del problema della migrazione superando il principio contenuto nell’accordo di Dublino del 2003, che impone a ciascuno stato membro di farsi carico dei migranti che arrivano nel paese di approdo. E proponiamo che in assenza di una solidarietà nella gestione della migrazione non potrà esserci solidarietà nel prossimo bilancio europeo”.
  • “Chiediamo di superare il vincolo dell’austerità non per esigenze contabili interne (il PD comunque prende l’impegno di riportare il debito pubblico al 100 per cento del Pil in dieci anni), ma perché la filosofia del Fiscal compact non incoraggia gli investimenti economici in Europa”.

Qui sotto il video con la presentazione del programma del partito:

 

 

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