Vertice tra Conte, Salvini, Di Maio e Tria: fumata nera sulle questioni economiche
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Procedura di infrazione vertice governo | Si è concluso dopo due ore il vertice di governo convocato per le 9 di mercoledì 12 giugno 2019, a cui hanno preso parte Giuseppe Conte, i due vicepremier Salvini e Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Lo scopo era fare il punto su come evitare la procedura di infrazione dell’Ue all’Italia.
Alle 11,20 il vicepremier leghista Matteo Salvini e il ministro dell’Economia Giovanni Tria hanno lasciato il vertice sui temi economici a Palazzo Chigi. La riunione però, secondo quanto riferisce Ansa, non è ancora terminata.
Al vertice hanno partecipato anche i vice di Tria, Massimo Garavaglia e Laura Castelli.
Come è andato il vertice e di che si è parlato
Non è stato però un vertice risolutivo, secondo fonti leghiste, è stata una riunione “utile e positiva” nella quale sono stati “organizzati gruppi di lavoro” e ci si è dati appuntamento a “nuovi incontri con progetti e investimenti”. Ma altre fonti spiegano che il confronto nel governo è appena iniziato.
Il ministro Tria fa sapere che sarà necessario confrontarsi con la Commissione europea, che ha ritenuto giustificata una procedura per deficit eccessivo, m non ci sarà “nessuna manovra aggiuntiva”. Tria conferma le stime del governo, che non danno un 2,4% di deficit per il 2019 ma un risultato “verso il 2,2 o 2,1%, e quindi siamo grosso modo nel braccio preventivo del Patto di stabilità”.
Secondo fonti della Lega, si sta lavorando per l’impostazione della manovra 2020 in un’ottica di crescita puntando su detassazione e investimenti. Durante il vertice sono stati definiti una serie di tavoli di lavoro operativi già dalla prossima settimana (spending review, tax expenditures, flat tax, privatizzazioni, cuneo fiscale, investimenti, export, sud).
Si è discusso anche su come “proseguire il dialogo con la Commissione europea sulla procedura d’infrazione con obiettivo di chiuderla in tempi brevi senza penalizzazioni per il nostro Paese. Sulla crisi Alitalia, invece, sono state valutate le opzioni sul tavolo, prioritariamente le manifestazioni d’interesse pervenute, per definire presto la questione”.
Procedura di infrazione, Moscovici: “La mia porta è aperta,ma non perdiamo tempo”
Intanto arriva il commento di Moscovici, commissario europeo agli affari economici: “La settimana scorsa ho detto che la mia porta è sempre aperta per discutere con le autorità italiane, questo non cambia. Ma non perdiamo tempo”.
“La palla è ora nel campo italiano, dobbiamo vedere un percorso credibile di riduzione del debito per il 2019 e il 2020”, e “restiamo pronti a prendere in considerazione ogni elemento che l’Italia potrà presentare”, ha aggiunto.
Cdm governo | Lo sfogo di Conte: “Sto qui se mi convincono. Se vogliono andare a sbattere contro un muro, vadano”
Intanto Giuseppe Conte è sempre più insofferenti nei confronti della ritrovata “pace” tra il due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. “Qualcuno qui deve ancora capire come sono fatto”, avrebbe detto secondo quanto riporta Repubblica in un retroscena.
“Non ci sarà nessuno scontro perché, se non andiamo d’accordo, io li lascio liberi. Una cosa deve essere chiara: sto qui se mi convincono loro, non sono io a doverlo fare. Se vogliono andare a sbattere contro un muro, vadano pure”, avrebbe detto nel pomeriggio prima del Consiglio dei ministri.
Palazzo Chigi con una nota smentisce le parole di Conte riferite da Repubblica, dicendo che non è nel suo stile, né nel suo modo di argomentare.
E subito arriva la controreplica di Repubblica, che dice di “comprendere la preoccupazione del presidente del Consiglio, ma conferma integralmente il testo dell’articolo a firma di Annalisa Cuzzocrea pubblicato oggi”.
Conte si sta giocando tutto nella sua battaglia con la Ue, che vuole piuttosto essere un compromesso conciliante più che un braccio di ferro. Convincere Bruxelles che quanto sta facendo il governo giallo-verde sono in realtà misure positive per il paese. Evitare la procedura d’infrazione rispettando le regole vigenti, è la posizione di Conte, Tria e Mattarella. Posizione diametralmente opposta da quella di Di Maio, Salvini e la Lega in generale, da Borghi a Bagnai, che vogliono cercare lo scontro aperto con l’Europa, non cedendo a un “diktat”.
Governo news | Tria vuole il compromesso con l’Ue, intanto arriva il parere del Cef
Giovanni Tria intanto pensa a come evitare lo scontro con la Ue, cercando un compromesso finale per evitare la procedura per deficit eccessivo. Intanto, nella serata di ieri è arrivato il pare del Comitato economico e finanziario, che appoggia le conclusioni della Commissione europea. La parola spetta ora all’Ecofin del 9 luglio, per la decisione finale sull’apertura della procedura.
Intanto, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, avverte: “l’Italia rischia, è un problema serio”. “Non voglio umiliare la Repubblica italiana con dichiarazioni pubbliche ma riteniamo che si stia muovendo in una direzione sbagliata”, spiega ancora Juncker.
Tria, nonostante il parere degli sherpa, auspica che ci sia comunque l’invito al dialogo alla Commissione, che ora preparerà la vera e propria raccomandazione a sanzionare l’Italia.
La decisione finale spetterà comunque al Consiglio dell’Unione europea del prossimo 20 e 21 giugno.