Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

“Il Tesoro ha telefonato”: le pressioni del Ministero dell’Economia per spianare Autostrade ai soliti fondi

Immagine di copertina

Una fonte rivela a TPI le pressioni del ministero dell'Economia per favorire l’operazione Cdp Atlantia: “Funzionari ministeriali telefonavano per invitare gli interessati a farsi da parte”. L'inchiesta sull'ultimo numero del nostro settimanale

Documenti mancanti. Potenziali concorrenti a cui non sono mai state fornite informazioni indispensabili. Una data room aperta e poi improvvisamente chiusa. Pressioni del Tesoro, addirittura, per scoraggiare i possibili acquirenti. Insomma, un’«opaca operazione» (copyright del senatore Elio Lannutti) che lo Stato sta conducendo per acquisire Autostrade per l’Italia (Aspi) dopo il crollo del ponte Morandi.

Un’operazione che su TPI abbiamo già raccontato (nel numero 6 della nostra rivista settimanale), e che gira intorno all’88,06 per cento delle quote in mano ad Atlantia, la società in cui la famiglia Benetton fa la parte del leone: le sta acquistando il consorzio Hra, composto da Cassa Depositi e Prestiti (51 per cento) e dai fondi Blackstone e Macquarie. A un prezzo non precisamente stracciato: 21,3 miliardi di euro, contro i 13,8 miliardi che sarebbe costato revocare la concessione. In pratica, un regalo di quasi 8 miliardi a chi ha gestito le autostrade italiane senza fare manutenzioni, causando 43 morti e incassando ricchissimi dividendi.

A sganciare la bomba è stavolta il senatore Lucio Malan, ex Forza Italia passato con Giorgia Meloni. In un’interrogazione secca, una manciata di righe, racconta i retroscena della cosiddetta data room che Aspi aveva messo a disposizione dei potenziali acquirenti. Prevedeva “2,2 milioni di pagine, con la possibilità di effettuare specifiche ispezioni su ponti e gallerie”. In teoria. In pratica “mancavano gran parte delle informazioni richieste dalle controparti”, a cui risultava dunque complicato, se non del tutto impossibile, “svolgere una valutazione” della società in vendita. Non solo: la data room è stata improvvisamente chiusa, “togliendo ulteriormente spazio alla trasparenza e alla competizione in tale importante operazione”. Per quale motivo? “E con quale criterio sono stati scelti alcuni investitori ed esclusi altri”? Domande non da poco, vista la portata di un acquisto che impegnerà i risparmi postali degli italiani e per 17 anni comporterà, per gli utenti, micidiali aumenti sulle tariffe per garantire redditività agli azionisti.

Alla famosa data room di Aspi, infatti, hanno avuto accesso almeno una trentina di potenziali acquirenti, tra cui i tre primi concessionari autostradali italiani (Toto, Gavio e Dogliani) e diversi fondi internazionali (Kkr, Ifm, Stone Peack, Sixth Street, Pggm, Australian Super e il fondo sovrano di Singapore Temasek). Davvero non hanno avuto tutte le informazioni? Dietro garanzia di anonimato, TPI ha avuto le prime conferme. Una fonte spiega di non aver avuto accesso alle informazioni richieste. Un’altra che “tutti i dati erano accessibili, a quanto si capisce, solo a Cdp”. Una terza ribadisce che il piano economico finanziario era disponibile solo per estratti: “Ci hanno fatto intravvedere una specie di terra promessa, con una redditività altissima. Ma non ci hanno fatto nemmeno avvicinare”. In che senso? “Ci sono state telefonate di funzionari del Mef che invitavano…
Continua a leggere l’articolo sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui

Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Politica / Processo Open Arms, Matteo Salvini assolto perché il fatto non sussiste
Politica / Caso Open, prosciolti Renzi e gli altri 10 imputati. Il leader di Iv: “Nessuno chiederà scusa”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Politica / “Soldi dal Venezuela al M5S”, l’articolo era diffamatorio e Casaleggio Jr va risarcito: definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Milano