La politica italiana ha sempre giocato del rimpiazzo dell’uomo forte. E se fosse arrivata l’ora della donna forte?
Prima il caos, poi Berlusconi. Poi di nuovo il caos, e arriva Renzi. E ancora il caos, e spunta Di Maio. E poi sempre lui, il caos, e irrompe Salvini. politica italiana donne forte leader
Il gioco politico dell’Italia degli ultimi decenni è un riempire buchi lasciati dal precedente uomo forte. Si sa, lo dicono da sempre tutti gli osservatori, agli italiani piace il leader forte.
L’uomo che parla alla pancia e si propone come quello che ha in mano le chiavi per uscire dal pantano in cui ci siamo andati a cacciare. Ed è così che da anni si ripete la stessa storia. Uomini che fiutano il caos, si propongono a salvatori della patria, vengono impalmati e acclamati dalle folle.
Cavalieri, rottamatori, giggini, capitani. E poi, vengono messi in soffitta. Dal prossimo uomo forte. Dalla bestia successiva. politica italiana donne forte leader
E alla fine, sempre e solo di uomini si parla. Si sono rimpiazzati a vicenda. Si sono dati il cambio in una staffetta che cambiava termini e contesti, ma rimaneva identica nella sostanza.
Se anche stavolta il copione sarà lo stesso – caos-boom-tonfo -come nel caso dei suoi precedessori, allora Matteo Salvini è destinato alla stessa sorte dei suoi degni compari.
E se invece fosse giunto il momento di scardinare questo loop infinito, stantio e noioso? E se volessimo interrompere finalmente il flusso e provare una strada nuova? E se al posto del prossimo uomo forte, tanto sappiamo già come va a finire, spuntasse una donna? Una nuova cavaliera, che senza seguire la scia dei suoi predecessori, potesse dare una botta di vita alla politica italiana?
Oggi più che mai, il tema della leadership del paese sembra una cosa fondamentale da affrontare. Le strade percorse finora hanno fallito (sì, anche per Salvini è solo questione di tempo, lo sappiamo tutti). Forse è il momento di fare appello a una leader donna, che riesca a fare sintesi delle sfide enormi a cui siamo posti: diseguaglianze in primis, ambiente, lavoro, gender gap. E gap di ogni ogni tipo.
Il mio è un appello. Un appello per far sì che dall’ombra, come Brienne di Tarth, spunti una donna coraggiosa, che abbia voglia – così anche solo per provare – di scardinare questa infinita fila di leader che si sono dati spallate consecutive, seguendo lo stesso noioso copione.
Magari non cambia niente eh. Non sono certo tra quelle che pensano che basti avere una vagina per essere meglio degli altri.
Ma magari, visto che nella storia finora è stata solo una lunghissima e infinita catena di uomini forti, se provassimo a cambiare le carte in tavola per una volta?
Se anche in Italia ci meritassimo una Annalena Baerbock, (la leader dei Verdi, che ieri notte ha raggiunto un risultato pazzesco alle Europee?). O una Katharina Shulze?
Dai donne, fatevi avanti. Non aspettiamo altro che investirvi cavaliere. E finalmente interrompere questa catena di insuccessi.
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