Sindaca vuole registrare all’anagrafe figli di coppie omogenitoriali, è polemica
In contrasto con le disposizioni del ministero dell’Interno, che attraverso una circolare inviata alle Prefetture ha iniziato lo scorso marzo a vietare la registrazione all’anagrafe di bambini nati da genitori dello stesso sesso, la sindaca di Sarmato Claudia Ferrari – comune di 2.800 abitanti nel Piacentino – ha annunciato di voler rilasciare l’atto al bimbo di due mamme che nascerà tra pochi mesi in paese.
Lo ha annunciato lei stessa al quotidiano locale Libertà a margine del Gay Pride al quale ha preso parte. Contro la sua decisione si è scagliata la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Gloria Zanardi, che ha parlato di “comportamento contrario alle previsioni normative (nonché giurisprudenziali) sulla registrazione all’anagrafe di minori quale figli di coppie omogenitoriali”. “Di fronte a un bambino che tra poco entrerà a fare parte della nostra comunità – la replica della prima cittadina – anche come responsabile del rispetto dei diritti dei cittadini, sento come dovere fare ciò che è in mio potere per poter garantire massime tutele ai minori”.
La festa dell’orgoglio delle minoranze sessuali è stata strumentalizzata anche per attaccare Ferrari e il suo collega di Calendasco, Filippo Zangrandi, per aver indossato la fascia tricolore all’evento. Ma gli interessati hanno ribattuto: “Siamo sindaci e quindi siamo i rappresentanti istituzionali di tutta la comunità, nessuno escluso. Proprio per questo abbiamo consapevolmente indossato la fascia tricolore al Pride, perché nei suoi colori sono rappresentanti tutti gli italiani, sia persone Lgbtq che eterosessuali”.