PD, Zingaretti prepara i popcorn. L’opposizione interna è finita in un “cul de sac”
PD, Zingaretti prepara i popcorn. Opposizione interna finita in un “cul de sac”
Altroché ripensamento di Nicola Zingaretti: il segretario dimissionario di tornare al comando del partito democratico “non ci pensa proprio” spiegano stamattina fonti a lui vicinissime che aggiungono: “Ora la palla è dall’altra parte, sono loro (gli oppositori interni di Zingaretti, ndr) che devono spiegarci come si esce dall’impasse”.
Insomma dalle parti del Zinga nazionale non vedono l’ora di capire quale sarà la soluzione che verrà fuori dal gioco delle correnti interne e dai “caminetti elettronici” che si susseguono senza sosta di ora in ora tra franceschiniani e orlandiani, gueriniani e orfiniani.
“Noi stiamo preparando i popcorn, quelle correnti interne che volevano logorare fino alle comunali Zingaretti per poi cacciarlo e scegliere loro, con un segretario amico, chi mettere in lista alle prossime politiche (che molti big del PD ritengono ci saranno subito dopo l’elezione del prossimo Capo dello Stato, ndr) sono divise addirittura al loro interno e non sanno più che pesci pigliare”.
Anche perché, ogni soluzione dovrà necessariamente passare per il segretario dimissionario dato che mantiene ancora una gran parte dei consensi all’interno dell’assemblea nazionale. Insomma, il PD è nello stallo più totale: hanno “costretto” Zingaretti alle dimissioni ma senza Zingaretti non hanno una maggioranza per poter eleggere il nuovo segretario.
Proprio un bel capolavoro politico. Senza contare poi il crollo dei sondaggi: istantaneo, non appena Zinga ha deciso di uscire di scena: “Senza di lui il Pd ha perso quasi il 2 per cento dei voti. Oltre un milione di persone” fanno notare dal Nazareno.