Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:57
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Il Pd valuta se rompere l’alleanza con il M5S: “Così non si va avanti”

Immagine di copertina
Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio

I Dem si organizzano per una "conclusione ordinata della legislatura"

Pd valuta se rompere l’alleanza con il M5S

Il Pd valuta se rompere l’alleanza di governo. Se arrivare ad uno strappo dell’alleanza centrosinistra-M5S per aprire la strada a nuove elezioni politiche. Lo racconta un retroscena di Repubblica, che rivela l’esistenza di una sorta di road map per quella che i Dem definiscono “conclusione ordinata della legislatura”.

Il primo a pronunciare la frase sarebbe stato proprio il segretario Nicola Zingaretti. Ma anche la componente governista guidata da Dario Franceschini si sarebbe rassegnata. Mentre molti ministri ripetono che “questo governo non è in rodaggio, non è proprio partito”.

La convinzione nel Partito Democratico è che la situazione nella maggioranza di governo non possa migliorare, visto che gli strappi continui di Matteo Renzi e Luigi Di Maio continuano ad alimentare la macchina della propaganda della destra a trazione Lega.

Repubblica spiega che secondo Zingaretti un’alternativa alla rottura quasi non esiste più. E che è considerato il pericolo maggiore arrivare alle elezioni nelle condizioni peggiori.

Alla “conclusione ordinata della legislatura” secondo i Dem si arriverebbe facendo uscire il Pd dal ruolo usurante di “forza responsabile”.

“Se si accendono le fiamme, non saremo più i pompieri”, è una delle frasi che circola. L’obiettivo è poi quello di trovare o concordare un sistema che metta fine all’esperienza di governo e tornare al voto.

Pd-M5S, tre step per lo strappo

Il piano prevede tre step fino a fine anno. La prima è il caso Ilva. La crisi si aprirebbe automaticamente in assenza di una soluzione o di una via d’uscita.

La seconda tappa è la legge di Bilancio. L’esperienza di governo verrebbe chiusa in caso di approvazione “balcanizzata”.

Il terzo appuntamento è la  legge elettorale. Il testo della riforma dovrà essere presentato entro dicembre. Il tentativo, in questo caso, è di tornare alle urne con un nuovo sistema. Ma se si alzeranno i veti di Italia Viva e Movimento 5 Stelle, il Pd è pronto a tenere in vita il sistema attuale. Il cosiddetto Rosatellum: due terzi di proporzionale e un terzo di maggioritario.

M5S, Di Maio ammette le sue difficoltà: “Al Senato non riesco a tenere i miei”
Ti potrebbe interessare
Politica / Report: “La sorella del ministro Giuli è assunta dalla Camera ma lavora per FdI”. Lei replica: “Falso, bado a mio figlio malato”
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Politica / Luca Bizzarri bloccato in treno per 3 ore: "Viva il ministro dei trasporti"
Ti potrebbe interessare
Politica / Report: “La sorella del ministro Giuli è assunta dalla Camera ma lavora per FdI”. Lei replica: “Falso, bado a mio figlio malato”
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)
Politica / Luca Bizzarri bloccato in treno per 3 ore: "Viva il ministro dei trasporti"
Politica / Il Governo è (giustamente) indignato con Elkann, ma intanto taglia dell’80% il Fondo Automotive
Politica / Cgil e Uil proclamano otto ore di sciopero generale il 29 novembre “per cambiare la manovra di bilancio”
Cronaca / Lucia Aleotti del Gruppo Menarini nominata Cavaliere del Lavoro
Politica / “Quella è la prova che Berlusconi ha preso i soldi dalla mafia”: l’intercettazione fra i due indagati dello scandalo dossier
Opinioni / La vittoria di Bucci e l’importanza del peso demografico alle regionali
Politica / Elezioni in Liguria, l’autogol del campo progressista
Politica / Geppi Cucciari prende in giro il ministro Giuli