Pd, Cirinnà ci ripensa e si candida: “Schiaffo dal partito. Lo faccio per le persone che me lo hanno chiesto”
Secondo la senatrice del Partito Democratico, Monica Cirinnà, “sarà una battaglia difficile, complicata ma che forse vale la pena fare, per salvare l’Italia dall’oscurantismo e dai fascisti”. Così ha accettato la candidatura proposta dal Pd “che nonostante tutti gli errori fatti” crede che valga ancora la pena votare. “È l’unico a poter fermare Giorgia Meloni e Matteo Salvini”, ha detto. Proprio ieri aveva rinunciato alla candidatura di capolista nel collegio uninominale di Roma 4 dato perdente dai sondaggi. “Io credo che contenga territori per i quali io non sono adatta, per gli argomenti e i temi di cui mi occupo. Nonostante il programma del Pd sia stato sventagliato come programma con i diritti al centro. Dicono questo e poi i due collegi di Roma centro sono dati agli alleati, quindi il Pd mette nei posti più difficili i suoi dirigenti di punta”, ha spiegato. E poi ha aggiunto: “Mi sono sentita colpita in prima persona, ero certa di poter fare un bel lavoro ma ho ricevuto uno schiaffo. In molti stanno rifiutando i collegi perché considerati la fossa del leone”.
Secondo Cirinnà è stata fatta “carta straccia degli accordi” e c’è stata una gestione “pessima”. Fino a 48 ore prima, infatti, il partito su base regionale aveva votato all’unanimità la proposta di candidarla capolista al collegio Roma 1. “Ci troviamo con alleati che prima erano alleati e ora sono nemici, abbiamo alleati che poco portano al centrosinistra. La questione delle alleanze e delle liste è stata gestita malissimo”, ha spiegato.
La senatrice dem ha, inoltre, raccontato di aver passato una “notte orribile” in attesa di capire quale sarebbe stata la sua collocazione. Ha sottolineato che le sembra un film già visto, “avendo vissuto la notte delle liste di Matteo Renzi”. “Le regole erano chiare. No pluricandidature, no paracadute, valorizzare il merito e le competenze. Questi criteri erano perfettamente applicabili alla mia persona e alla mia storia politica, al mio territorio – ha spiegato – Nonostante tutto ciò questi criteri sono stati negati sulla mia persona, nonostante il radicamento sui territori. Non sono stata valorizzata come dirigente nazionale per il lavoro che ho fatto e le competenze che ho”. Le è stata tolta, infatti, la possibilità di essere capolista al proporzionale al Senato.
Cirinnà ha anche aggiunto che farà la sua battaglia perché sono tantissime le persone che le hanno chiesto di ripensarci. Ha specificato che il suo è un ripensamento dettato “dall’amore e dal rispetto” per tanta gente che ancora crede in lei. “Qualcuno potrà commentare: la Cirinnà è una codarda, scappa perché non le hanno dato il seggio sicuro, perché deve combattere a Ostia e non ha il paracadute del proporzionale. Il partito poteva proteggermi ma non lo ha fatto. Enrico Letta chiacchiera sugli occhi della tigre. Va bene sono pronta a tirare fuori gli occhi di tigre”, ha detto la senatrice dem.
Su Facebook Cirinnà ha pubblicato il video della conferenza stampa e ha scritto: “È stato difficile, doloroso, faticoso. Ma ho ascoltato le voci di tante e tanti di voi, e ho scelto la strada del coraggio. Correrò nel collegio difficilissimo che il Partito ha scelto per me. Combatterò per ogni persona che si sente sola, invisibile, non riconosciuta. Lo farò nel segno della Costituzione, con passione e determinazione. Ho bisogno di tutte e tutti voi”.