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Home » Politica

Parlamento europeo: il giorno dell’insediamento della nona legislatura

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Parlamento europeo | Insediamento | Strasburgo | Presidente Parlamento europeo

Parlamento europeo – Oggi, 2 luglio 2019, si è insediato il nuovo Europarlamento. I deputati eletti nei 28 stati membri dal 23 al 26 maggio scorso sono entrati ufficialmente in carica per la legislatura 2019-2024.

> Elezioni europee 2019, risultati definitivi: chi ha vinto e chi ha perso in Italia e in Europa

Il parlamento europeo, di regola, non può essere sciolto prima della fine del suo mandato, a differenza dei parlamenti nazionali.

I deputati neoeletti si riuniscono a Strasburgo da oggi 2 luglio, fino al 4, per la seduta plenaria costitutiva. In questa plenaria verrà eletto il Presidente, i 14 vicepresidenti e i cinque questori.

Il Parlamento voterà anche sulla composizione delle commissioni e delle sottocommissioni permanenti, e si darà così inizio alla nuova legislatura.

“Benvenuti al Parlamento europeo, la casa della democrazia l’unica istituzione europea eletta dai cittadini. Benvenuti, ciascun deputato rappresenta i suoi cittadini, buon lavoro ai neo eletti”, ha detto Antonio Tajani, presidente uscente, aprendo la plenaria del nuovo Parlamento europeo. Dopo le sue parole, nell’emiciclo di Strasburgo è risuonato l’Inno europeo.

“Alzarsi in piedi è una questione di rispetto non significa condividere l’Ue, anche quando si ascolta l’inno di un altro Paese ci si alza in piedi”, ha poi detto Tajani.

Una decina di deputati euroscettici, in particolare brexiters, hanno ascoltato l’inno europeo di spalle, per protesta.

La prima seduta, durata solo 23 minuti, si è conclusa con l’estrazione a sorte degli 8 scrutatori, che domani si occuperanno delle operazioni di voto per l’elezione del presidente.

> Nomine Ue, il totonomi: chi sono i papabili ai vertici delle istituzioni dell’Unione europea

> Nomine Ue: il fermento per eleggere le più alte cariche istituzionali

Parlamento europeo | Com’è composto il parlamento europeo

Le Elezioni europee di maggio 2019 hanno restituito un parlamento diverso da quello della scorsa legislatura. La storica maggioranza a due tra popolari e socialisti non si è verificata, rendendo necessaria un’apertura ai liberali e ai verdi, che saranno l’ago della bilancia.

I popolari hanno ottenuto 182 seggi, 39 in meno rispetto alla scorsa legislatura. Ridimensionamento anche per i socialisti, che hanno guadagnato 154 seggi, rispetto ai 191 della precedente. Al terzo posto si affermano i liberali dell’ex Alde, il cui nuovo gruppo, di cui fa parte En Marche! di Macron, si chiama Renew Europe, e che fa un balzo in avanti, passando da 67 a 108 seggi. Buon risultato anche per i Verdi, che passano dai 50 ai 75 seggi.

Al quinto posto vi sono i sovranisti del gruppo di Matteo Salvini, Identità e democrazia, che si attestano sui 73 seggi. Della famiglia dei populisti, l’Ecr conta su 62 seggi, mentre gli euroscettici di Efdd su 43. La sinistra europea si aggiudica 41 seggi.

Qui una panoramica dell’emiciclo di Strasburgo:

Chi sono i parlamentari italiani

In Italia cinque partiti hanno superato la soglia di sbarramento del 4 per cento e sono entrati in parlamento: Lega (che è risultato il secondo partito più votato in tutta Europa, dopo i tedeschi di Cdu-Csu e insieme ai britannici di Brexit party), Partito democratico, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

In tutto l’Italia ha 73 seggi (che diventeranno 76 non appena il Regno Unito lascerà l’Unione europea).

Qui la panoramica dei seggi dell’Italia:

A questo link è possibile consultare l’elenco dettagliato dei nomi dei 73 eurodeputati che oggi si insediano.

Parlamento europeo | I gruppi parlamentari: chi sta con chi

I diversi europarlamentari italiani, così come quelli di tutti gli altri paesi si affiliano ai vari gruppi europei che sono 8 in tutto. Ciascun gruppo europeo deve essere composto da almeno 25 parlamentari provenienti da 7 paesi membri diversi.

> I gruppi parlamentari europei: quali sono 

La Lega siederà con Marine Le Pen, Alternativa per la Germania e altri partiti minori nel neonato gruppo sovranista e populista che si chiama Identità e democrazia.

Il Partito democratico sta con il gruppo dei Socialisti e riformisti, come nella scorsa legislatura.

Il Movimento Cinque Stelle non è ancora chiaro a chi si affilierà, ma probabilmente a nessuno, visto che non è riuscito a negoziare con nessun altro gruppo e che l’alleanza pre-elezioni è stata una enorme debacle per i partiti alleati degli altri Paesi, che in molti casi non sono neanche riusciti a entrare in parlamento.

> In Europa nessuno vuole il M5S (di Giulio Cavalli)

Forza Italia conferma la sua adesione al Partito popolare europeo, lo stesso partito di Angela Merkel e dei principali partiti di centro destra, di area popolare. E infine Fratelli d’Italia, che entra in parlamento per la prima volta e si è alleato con il gruppo dei Conservatori e riformisti dell’Ecr.

Parlamento europeo | L’elezione del nuovo presidente

Presidente uscente è Antonio Tajani, del partito popolare europeo, il partito che ha ottenuto più voti (nonostante il forte calo rispetto alla legislatura precedente).

Scade oggi la deadline per presentare i candidati alla presidenza Europarlamento, che saranno votati domani, 3 luglio.

Ogni gruppo politico può presentare un candidato alla presidenza. I candidati possono essere presentati anche da 38 deputati (un ventesimo dei parlamentari).

L’elezione viene svolta a scrutinio segreto. Ciascun deputato vota per il candidato che preferisce sulla sua scheda elettorale. I voti vengono poi contati da 8 scrutatori, scelti a sorte tra i deputati.

Per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi, cioè il 50 per cento più uno. Se nessun candidato è eletto al primo turno di votazione, lo stesso o altri candidati possono essere nominati per un secondo turno. Si può arrivare fino al terzo turno, con le stesse regole.

Se al terzo scrutinio nessun candidato ha la maggioranza assoluta, i due candidati con il punteggio più alto di quel turno passano al quarto scrutinio, e a quel punto viene eletto chi ha la maggioranza relativa, ovvero anche solo un voto più dell’avversario.

Alla fine di ogni turno di votazione è possibile presentare nuovi candidati.

Il presidente si insedia subito e pronuncia il discorso di apertura. Il resto sarà storia della nona legislatura europea.

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