Problemi economici per Rousseau: i parlamentari M5S non pagano e Casaleggio taglia i servizi
I parlamentari M5S non pagano Rousseau e Casaleggio taglia i servizi
L’Associazione Rousseau non garantirà più agli iscritti del Movimento 5 Stelle lo svolgimento delle attività previste da ottobre a dicembre 2020 a causa della mancata disponibilità di fondi. Lo ha annunciato lo staff di Rousseau con un post condiviso sul “Blog delle Stelle“, il sito con cui l’Associazione interagisce con i 176.636 “iscritti certificati”, di cui fanno parte eletti e militanti del M5S. Molti degli eventi in programma saranno annullati e alcune funzionalità e servizi normalmente disponibili sulla piattaforma ideata da Gianroberto Casaleggio e gestita dal figlio Davide saranno sospesi per via della morosità dei parlamentari, che da mesi non versano più il proprio contributo di 300 euro mensili, pari a “un quarantesimo” dello stipendio. Già lo scorso 14 settembre il presidente dell’Associazione Rousseau aveva strigiliato gli eletti inadempienti, con una mail che minacciava proprio la sospensione dei servizi qualora questi non avessero provveduto a pagare la propria quota come previsto dalle regole con cui il M5S gestisce la propria organizzazione interna.
“All’atto di candidatura i portavoce del M5S sottoscrivono l’impegno di versare il proprio contributo per garantire all’intera comunità del M5S di potersi dotare di servizi minimi per il funzionamento della forza politica” e “per consentire a tutti gli iscritti che non godono dei privilegi dei portavoce in Parlamento, di poter avere strumenti gratuiti per accedere alla vita politica”, ricordava Casaleggio nella mail. Ma se quello di due settimane fa era solo un avvertimento, il “muto” dei 5 stelle é passato all’azione. Sono otto i punti toccati dai tagli ed elencati nel nessaggio rivolto agli iscritti: si va dalla sospensione di alcune funzionalità specifiche della piattaforma (tra cui Open Comuni, un metodo virtuale per partecipare alla compilazione delle liste per le prossime elezioni comunali) agli eventi sospesi. Come quello del Villaggio Rousseau – le Olimpiadi delle Idee, previsto per il 4 ottobre prossimo, “che avrebbe rappresentato una seconda tappa, richiesta a gran voce da eletti e iscritti, dell’iniziativa svolta a fine luglio”, ricordano dallo staff dell’Associazione, ma che non si terrà più. E ancora, “la disdetta dell’affitto di parte dell’ufficio di Milano per le aree ad oggi utilizzate per lo svolgimento delle attività legate alla comunicazione interna ed esterna e all’organizzazione di formazioni legati alla Scuola”, e la cancellazione degli “incontri fisici previsti per la Scuola di Rousseau nei mesi di ottobre, novembre e dicembre”.
Con una nota di rammarico, lo staff di Rousseau fa notare ai parlamentari che “il meccanismo di sostentamento attraverso il contributo dei portavoce di 300 euro” era quello adottato negli ultimi due anni, “dopo averne sperimentati diversi nei tredici anni precedenti senza mai aver attinto a finanziamenti pubblici”, dei quali non intrndono fare mai uso”. “Credo che nessuno debba essere al di sopra delle regole che ci siamo dati e credo che sia altrettanto importante che nessuno possa anche solo pensare di poterlo essere. Questo dipende da noi e da quanto saremo in grado di essere esempio”, scriveva Casaleggio nella mail inviata ai portavoce del Movimento. Un messaggio che probabilmente molti hanno ignorato: le Elezioni Regionali del 20 e 21 settembre hanno rappresentato la caporetto del partito – che ha perso oltre 20 punti dalle ultime elezioni politiche, fermandosi al al 7,4 per cento, frutto dei 658.050 voti ottenuti nelle 6 Regioni – generando un polverone nel M5S. Tra l’organizzazione degli Stati Generali che ha preso il via all’indomani della debacle elettorale e gli avvertimenti dell’ex parlamentare Alessandro Di Battista rispetto all’alleanza strutturale con il Pd, i parlamentari saranno stati presi da altre preoccupazioni.
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