Il padre di Ilaria Salis scrive a Mattarella. E lui gli telefona: “Mi ha espresso vicinanza”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato a Roberto Salis, il padre di Ilaria, la 39enne docente italiana detenuta da oltre un anno a Budapest con l’accusa di aver picchiato un gruppo di neonazisti. La telefonata è arrivata dopo che Salis aveva scritto una lettera al Quirinale per chiedere un intervento a tutela dei diritti della figlia.
Il Capo dello Stato, ha spiegato il genitore all’Ansa, “ha ribadito la sua vicinanza personale a me e alla famiglia e mi ha garantito il suo personale interessamento al caso. Lo ringrazio per la solerzia con cui mi ha risposto in meno di 24 ore e soprattutto per la sensibilità e la vicinanza al dramma che sto vivendo con la mia famiglia”.
Nella lettera inviata a Mattarella Roberto Salis auspica che il Colle faccia pressioni sul Governo dell’Ungheria e smuova l’esecutivo italiano “perché evidentemente non ha fatto quello che doveva fare”.
“Il ricorso contro la mancata concessione dei domiciliari va fatto, anche se è una strada su cui non mi faccio grandi illusioni”, osserva il padre di Ilaria. “Cercare di far ragionare in termini di stato di diritto l’Ungheria mi pare tempo perso, ma facciamo tutto quello che si può fare”.
Per presentare il ricorso, ha chiarito l’avvocato ungherese della famiglia, Gyorgy Magyar, “bisogna aspettare che la Corte metta per iscritto l’ordinanza sul respingimento dei domiciliari, e ci vorrà qualche giorno dopo le feste di Pasqua”.
“Subito dopo, e sicuramente entro i termini fissati, noi presenteremo il ricorso contro questa ordinanza alla Corte d’appello che ha già emesso una sentenza a nostro favore, riguardo la traduzione di tutti gli atti del processo in italiano”.
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