Open Arms, Salvini indagato per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio
Open Arms, Salvini indagato per sequestro di persona
Nuova grana giudiziaria per Matteo Salvini: il leader della Lega risulta indagato per il caso Open Arms dalla procura di Agrigento. Ne dà notizia oggi il quotidiano Repubblica. Le ipotesi di reato nei confronti dell’ex vicepremier e ministro dell’Interno sono sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio.
Salvini è indagato per aver trattenuto per 20 giorni migranti a bordo della Open Arms, nave della ong spagnola Proactiva Open Arms, a mezzo miglio da Lampedusa, in attesa di un porto sicuro. Sulla nave c’erano due soli bagni alla turca per 164 persone che erano state salvate in zona Sar libica e costretti in condizioni estreme. Qualcuno si gettò in mare nel disperato tentativo di raggiungere la terraferma. Il 20 agosto poi il procuratore di Agrigento intervenne ordinando il sequestro della nave e lo sbarco dei migranti.
“L’Autorità pubblica aveva consapevolezza della situazione d’urgenza e il dovere di porvi fine ordinando lo sbarco delle persone”, scrisse.
Ora, spiega Repubblica, la Procura ha iscritto Salvini nel registro degli indagati per sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio e passato il fascicolo alla Dda di Palermo competente per valutare le ipotesi di reato che dovranno essere sottoposte al tribunale dei ministri.
Il fascicolo è arrivato ieri sul tavolo del procuratore capo Franco Lo Voi, che entro 10 giorni dovrà decidere se confermare le ipotesi di reato, riformularle o chiedere l’archiviazione.
“È in arrivo un’altra indagine contro di me per sequestro di persona per il caso Open Arms”, disse il leader della Legaa fine agosto.
Come il caso Diciotti
Quello della Open Arms per Salvini è una sorta di caso Diciotti bis. L’ex ministro dell’Interno fu già indagato per sequestro di persona per aver trattenuto migranti a bordo di una nave negando lo sbarco, la vicenda della nave militare Diciotti. In quel caso però il Senato negò l’autorizzazione a procedere. Anche stavolta a provare a portare Salvini davanti al tribunale dei Ministri è il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.
La risposta di Salvini: “Ma in Procura non hanno cose più serie di cui occuparsi?”
Un commento del leader della Lega alla nuova indagine a suo carico non si è fatta attendere. In mattinata oggi, martedì 19 novembre, il leader della Lega, arrivando al 19esimo Congresso nazionale del Sap a Rimini, ha dichiarato: “Mi domando se in Procura ad Agrigento non abbiano cose più serie di cui occuparsi. Usano denaro pubblico, prima o poi mi verrà voglia di chiedere conto di come lo usano. È la seconda, la terza, la quarta, la quinta inchiesta. Ho fatto quello che gli italiani mi chiedevano di fare, ho difeso i confini, inizio a essere stufo”.
“Magari – ha continuato l’ex ministro dell’Interno – chiederemo conto a qualcuno di come utilizzano il tempo e il denaro che i cittadini italiani investono in giustizia perché temo che ad Agrigento e in Sicilia ci siano temi ben più gravi che rompere le scatole a Matteo Salvini”.