Nuova pista sui 49 milioni della Lega: i pm indagano sui fondi finiti a Cipro e alle Cayman
La procura di Genova, che indaga sui 49 milioni della Lega, ha una nuova pista: un trust che nel 2018 ha ricevuto un bonifico di quasi 19 milioni di euro da notai vicini al partito. Lo riporta il quotidiano Repubblica sulla base del verbale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano agli atti nel procedimento sulla Lombardia Film Commission. Il procuratore aggiunto di Genova Francesco Pinto e il pm Paola Calleri, insieme alla Guardia di Finanza del capoluogo ligure, stanno ora cercando di capire se parte dei 49 milioni di euro della truffa allo Stato messa in atto dall’ex tesoriere Francesco Belsito e dall’allora segretario Umberto Bossi siano andati a finire in quel trust.
Già nel 2013 la Lega Nord stava studiando, secondo un’intercettazione nell’ambito dell’inchiesta “Breakfast” della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, come creare un trust su cui far confluire il patrimonio del partito per proteggerlo da eventuali azioni giudiziarie o indagini. La telefonata registrata il 9 gennaio 2013 è tra il notaio Angelo Busani dello studio associato Busani-Ridella-Mannella di Milano e Domenico Aiello, avvocato di Roberto Maroni, ex segretario del Carroccio. “Tu hai paura di azioni esecutive?”, chiede Busani. Il legale frena: “Prima devo capire la bontà dell’ingegneria..”. E il notaio ribatte: “Domenico, la bontà è che i soldi non sono più sul conto della Lega e vaffaunbagno, se fanno l’esecuzione non li trovano!”.
Proprio dallo studio di Busani il 5 luglio 2018 parte il bonifico di 18milioni e 744mila euro in favore del notaio milanese Mario Grandi, lo stesso che ha firmato i due rogiti di compravendita del capannone di Cormano al centro dell’inchiesta sulla Lombardia Film Commission. Lo stesso giorno, Grandi fa partire un bonifico di pari importo verso la Bailican Ltd, una società di Cipro con conti a Basilea, e Merchant Trust legato ad una società con sede nelle isole Cayman. Socio di maggioranza di Bailican è Serhiy Tihipko, ex vice primo ministro ucraino ed ex ministro delle Finanze.
Un altro milione di euro viene versato invece nel 2015 dalla Regione Lombardia alla Lombardia Fim Commission, guidata da uno dei commercialisti di fiducia della Lega arrestati giovedì scorso, Alberto Di Rubba. L’operazione di finanziamento, non rivolta a un acquisto specifico, suscita – secondo le carte dell’inchiesta – lo stupore di funzionari della Regione e manager. Per quanto riguarda la nomina di Di Rubba, Cristina Cappellini, ex assessore lombardo alla Cultura, ha messo a verbale: “Il suo nome me lo fa Giulio Centemero, in pratica Di Rubba veniva dall’entourage di Salvini. E gli incarichi che riceveva ne erano la dimostrazione”.
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